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A processo per il mistero del divano scomparso

A processo per il mistero del divano scomparso

Oltre il danno anche la beffa. Sfratta gli affittuari perchè non pagano, i beni di questi vengono sottoposti a pignoramento ed affidati al fratello, come custode giudiziario, che finisce alla sbarra, presso il tribunale di Ivrea, per l'art. 388 del codice penale "mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice". Per questo si trova nei guai Francesco Gallo Lassere.

L'accusa nei suoi confronti nasce dalla sparizione di un divano fantasma, tra gli oggetti che erano collocati all'interno dei locali a Feletto di proprietà della sorella Adriana Gallo Lassere, sede, fino a poco tempo prima, dell' "Arca del Mobile", finchè la donna aveva deciso di rivolgersi alle autorità giudiziarie per spedire via i locatari. La sparizione era emersa in seguito alla denuncia sporta nell'aprile del 2011 dal compratore Massimo Guglielmo. Si era recato all'ex Arca ma aveva trovato soltanto il tappeto su cui ricordava fosse collocato il divano. Di quell'oggetto nemmeno l'ombra.

Per questo si era rivolto ai Carabinieri della stazione di Rivarolo che avevano eseguito il sopralluogo. "I Gallo Lassere non ci hanno mostrato alcun documento che attestasse la presenza del divano" ha sottolineato uno degli agenti, interrogato l'altra settimana di fronte al giudice Claudia Colangelo e al Pm Bianco. Nessun inventario ol altri documenti che potessero attestarlo. "Abbiamo controllato da tutte le parti ma non si vedevano segni di effrazione" ha aggiunto il testimone. Un mistero. "Il reato – sottolinea l'avvocato difensore Cinzia Persico – si ravviserebbe se ci fosse stata omissione della vigilanza o se avesse lasciato entrare chiunque. L'unica ipotesi è che l'Arca del mobile, quando venne a riprendere i mobili non pignorati, abbia portato via anche il divano".

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