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28 Aprile 2015 - 23:48
Minoranze sul piede di guerra nell'Unione Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano. In tutti e cinque i comuni hanno presentato un documento condiviso per esprimere contrarietà al nuovo Statuto, con il quale, finalmente, vengono recepite da Legge Delrio, e modifiche successive, sorpassando così il vecchio statuto, vecchio e stravecchio, del 2006.
La ragione è che le minoranze avevano già ribadito chiaro e tondo, nei mesi scorsi, l'esigenza, non più procrastinabile (vista per altro l'imminente scadenza dei nove anni di durata, al giugno prossimo), di rivedere lo Statuto, tanto è vero che la Collinare non risultava inserita della Carta delle forme associative della Regione Piemonte, né nel primo stralcio e nemmeno nel secondo. Nessuna risposta. I Sindaci han fatto orecchie da mercante, sostenendo che andava tutto bene, e basta. Se non che, il 20 marzo, i Sindaci hanno distribuito, di punto in bianco, la bozza, dando dieci giorni di tempo per presentare emendamenti. E' seguito un carteggio al vetriolo.
"Alle osservazioni e ai questiti che abbiamo posto nel consiglio della Collinare – ha scritto le minoranze, in una lettera datata 30 marzo – son state date risposte e giustificazioni che oggi potrebbero apparire inverosimilmente discordanti con la realtà dei fatti. Sembre inutile presentare emendamenti visto che non abbiamo potuto condividere la stesura della bozza. L'onestà intellettuale, che dovrebbe caratterizzare chi amministra, richiederebbe il coinvolgimento di tutte le parti in un confronto aperto".
"Spiace contestare – ha risposto il Presidente e Sindaco di Romano, Oscar Ferrero, con lettera del 13 aprile – che le minoranze hanno sprecato l'opportunità di dare il proprio apporto alla nuova fase costituente dell'Unione, preferendo, anziché partecipare al dibattito all'interno del proprio comune, inviare alla Giunta dell'Unione una risposta strumentale e pretestuosa che non entra nel merito delle scelte"
L'altra settimana si sono riuniti tutti i Consigli Comunali di Strambino, Romano, Perosa, Scarmagno, San Martino e Mercenasco, e le minoranze han presentato una unanime dichiarazione di voto contrario condita da una sequela di quesiti, circa la riorganizzazione delle funzioni. "Stiamo inoltre valutando – hanno sottolineato tutti - di interpellare gli organi regionali competenti, a comprova del nostro senso del dovere finalizzato a portare il nostro contributo a questo momento importante per la vita amministrativa del nostro Comune, cosicché non venga sprecata l’opportunità di dare il nostro apporto alla nuova fase costituente dell’Unione".
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