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16 Aprile 2015 - 09:41
Roulette
Ivrea contro il gioco d'azzardo. Martedì scorso il Consiglio Comunale ha approvato un apposito regolamento che pone forti limitazioni per le nuove sale giochi e per i locali, come bar, ristoranti e tabaccherie, che già ospitano videogiochi e slot machine.
Tanto per cominciare l’apertura di nuovi esercizi o il trasferimento di quelli esistenti, sarà consentita solo a condizione di una distanza di almeno 300 metri rispetto a "zone sensibili", come scuole, di ogni ordine e grado, luoghi di culto, ospedali o case di cura, e ad almeno 150 metri dalle postazioni bancomat o sportelli bancari e da i Compro Oro. È inoltre vietata la collocazione nell’area commerciale A1 (ovvero centro storico e vie attigue). Le struttura dovranno essere collocate solo ed esclusivamente al piano terra, ma non possono essere inserite all'interno di edifici residenziali. Vietata l’installazione di apparecchi per la raccolta di gioco all’esterno dei locali. L’orario di apertura dovrà essere limitato tra le 10 e le 12, con obbligo di sospensione dell’attività e disattivazione dei giochi dalle 19 alle 20.
Tra gli altri vincoli: le slot machine vanno collocate in area riservata, in quanto destinate a maggiorenni, non deve consentire l'utilizzo ai minorenne, tramite richiesta di esibizione di un documento di riconoscimento valido, il locale deve essere munito di adeguata sorveglianza ed il proprietario deve affiggere la dicitura “il gioco per qualcuno può smettere di essere solo un divertimento. Se il gioco sta diventando un problema, puoi chiedere aiuto in modo anonimo e gratuito. Chiama l’Asl/To4 al n 0125 414374 servizio dipendenze Ivrea”.
In caso di violazione, secondo il Testo unico locale di pubblica sicurezza (Tulps), sono previste sanzioni amministrative da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.
Il Regolamento si pone l'obiettivo di contrastare un fenomeno che è a tutti gli effetti una piaga sociale. La dipendenza dal gioco, come ha illustrato in Consiglio l'Assessore Augusto Vino, comporta infatti serie difficoltà nel controllo degli impulsi. "E' un'attività compulsiva, che rischia di ingigantirsi in un mondo. Riteniamo pertanto che occorra porre dei limiti all’uso delle apparecchiature elettroniche, sia in termini di spazi che di orario".
In Canavese già molti Sindaci hanno firmato il manifesto contro il gioco d'azzardo. E del resto le stime sono preoccupanti, secondo i dati a disposizione dell’Asl/To4. Solo ad Ivrea, in due anni, tra il 2012 ed il 2014, i pazienti in cura sono aumentati del 400 per cento: 135 i pazienti nel 2012, di cui 24 del distretto 5 (Ivrea, Eporediese, Valchiusella, Calusiese), e di questi quattro residenti nel Comune di Ivrea; 196 pazienti nel 2013, di cui 42 del distretto 5 e nove residenti ad Ivrea; 227 pazienti nel 2014, di cui 52 del distretto 5 e venti di Ivrea. A restarne vittime sono soprattutto le fasce deboli della popolazione. A rischio, in particolare, casalinghe, studenti, pensionati, le categorie della popolazione che dispongono di più tempo libero durante il giorno. Discorso diverso per gli utenti notturni, principalmente persone affette da tossicodipendenza, alcolismo, opprre soggetti più disagiati, privi di lavoro e a rischio di isolamento. Una piccolissima percentuale, però, risulta effettivamente affetta da ludopatia. E' chiaro che altissimi rischiano di diventare i costi per il sistema sanitario pubblico
Il Regolamento, ispirato a documenti già approvati da città più grandi, come Rivoli, poggia su alcuni principi sanciti dalla Costituzione Italiana, cerca ti tutelare, da un lato, la libertà di scegliere la propria attività economica, secondo all’art. 41, mettendo però in primo piano la garanzia della sicurezza per le categorie sociali più vulnerabili, con un'attenzione particolare riservati ai luoghi di aggregazione. In modo tale da non rischiare, per altro, ricorsi al Tar.
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