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SCARMAGNO. Boom di iscritti ma mancano aule. "Riapriamo le scuola di San Martino e Mercenasco". Due milioni di euro ma spesi, ma andrà ampliata la struttura

SCARMAGNO. Boom di iscritti ma mancano aule. "Riapriamo le scuola di San Martino e Mercenasco". Due milioni di euro ma spesi, ma andrà ampliata la struttura

Costruito soltanto pochi anni fa, ed inaugurato nel 2012, il polo scolastico di Scarmagno è già al limite della sua capienza. Boom di iscrizioni e le aule esplodono. Incredibile ma vero.

State un po' a sentire... La scuola elementare, costata quasi 2 milioni di euro di fondi pubblici, tra un finanziamento regionale di 800mila euro, altri 500mila euro dalla Comunità Europea, ottenuti con l'allora normativa sulle gestioni associate, e con la restante quota, 700mila euro circa in tutto, ripartita tra i quattro comuni interessati, ovvero Scarmagno (la cifra maggiore per accaparrarsi la location sul proprio territorio), Mercenasco, San Martino e Perosa Canavese, dispone soltanto di sette aule, sei per la classi e una sala mensa.

Nel 2009 fu progettata una struttura basata sui dati d'allora, senza considerare, con scarsa lungimiranza, un eventuale aumento della popolazione scolastica futura, che infatti è aumentata. Risultato: già lo scorso anno, per la presenza della doppia sezione per quanto riguardava due classi, si era deciso di occupare metà del locale mensa, costringendo i piccolo alunni al doppio turno per poter pranzare. Oggi che succede? I bimbi che frequenteranno la prima elementare sono talmente numerosi che si prospettano ben otto sezioni. Dove metterli? Non si sa.

E tra i genitori si fa larga l'idea di chiedere la riapertura dei vecchi plessi scolastici, rimasti vuoti ed abbandonati. Anche perché, diciamocela tutta, forse "si stava meglio quando si stava peggio". Il polo scolastico, per quanto recente e moderno, risente di problemi strutturali. Già in fase di costruzione erano emerse problematiche geologiche che avevano aumentato il costo. Pochi mesi fa il Comune di Scarmagno ha speso mille euro per la messa in sicurezza della bussola di vetro di ingresso. Il riscaldamento fa saltuariamente le bizze. Senza tralasciare le lamentele dei piccoli relativi alla mensa scolastica, affidata a "bon pat" ad una spa: patate gelida, pasta piena d'acqua ed a suo tempo s'era sollevata una gigantesca protesta per la distribuzione di portate miserrime.

E poi la logistica: se già quest'anno i comuni han fatto salti mortali per garantire il servizio di trasporto, spendendo il minimo possibile e razionalizzando i mezzi, che si farà per il settembre 2015, visto che ora come ora i bimbi stanno già stipati come sardine e la doppia corsa costringe i ragazzi delle medie ad aspettare mezz'ora all'ingresso chiuso, a Strambino, ogni mattina? Oltretutto con condizioni stradali non proprio rassicuranti, per la tortuosità della sp che congiunge i quattro comuni.

Lontani i bei tempi della scuola sotto casa, delle pluriclassi, della mensa con la cuoca interna... L'unificazione delle scuole fu attuata abbassandosi ad una legge Gelmini, che avrà anche permesso il taglio di strutture e personale, avrà anche agevolato l'organizzazione della didattica, ma sta generando più difficoltà che vantaggi. Scellerata la decisione di quei Sindaci che, due mandati fa, decisero di chiudere baracca e burattini. A San Martino il trasferimento fu deciso di duo Foghino-Massoglia, a Mercenasco l'ex primo cittadino Levrio aveva deciso di resistere, arrendendosi poi agli accordi già siglati dal predecessore.

Unico esempio in tutto il Canavese, e uno dei pochi nello stivale, tra una miriade di amministratori comunali che si erano battuti, invece, per la difesa dei piccoli plessi. Tanto è vero che alla fine, quella legge, fu seppellita in un baleno. A conti fatti, e col senno di poi, a San Martino e Mercenasco, sarebbero convenuto abbattere le barriere architettoniche delle proprie scuole, specie con i finanziamenti elargiti oggi dal premier Renzi...

 
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