Le due dirigenti scolastiche Patrizia Pramaggiore e Luisa Dal Paos
In cassa mancano 6500 per poter chiudere in attivo il bilancio. E la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo II, Luisa Dal Paos, chiede alle famiglie un contributo economico per arrivare alla fine dell’anno senza dover tagliare qualche importante capitolo di spesa. “Basta un contributo volontario di almeno 7 euro a testa per offrire una buona scuola fino alla fine dell’anno” si legge nella comunicazione fatta pervenire dalla dirigente alle famiglie. Basta questo per scatenare la polemica. “Ma come, gli studenti di un comprensivo devono pagare e quelli dell’altro comprensivo no?”. O ancora: “Ma non può intervenire il Comune, invece di riversare il peso economico sulle spalle delle famiglie?”. O ancora: “Tutta colpa di questi dirigenti che hanno stipendi d’oro e poi non bastano i soldi per chiudere i bilanci”. Abbiamo provato a dare risposta a tutte queste perplessità rivolgendo le domande direttamente alla dirigente scolastica. La quale ci ha spiegato che “ormai un po’ ovunque vengono chiesti contributi straordinari. In tutta Italia i fondi erogati sono più che insufficienti: la nostra non è certo una delle situazioni più drammatiche”. Dal Paos si dice “meravigliata per le reazioni che si sono scatenate. Ciò che ho scritto nella comunicazione è stato deciso assieme al Consiglio d’Istituto e ai rappresentanti di classe. Si è valutato che cosa serve davvero alla scuola e agli studenti, e si è pensato che il contributo volontario fosse il metodo migliore. Poi, se qualcuno non può contribuire non c’è problema. Al tempo stesso, se qualcuno vuole dare di più, ben venga”. Il problema del “buco” è però limitato all’istituto comprensivo II. “Evidentemente sono state seguite economie diverse, da parte delle due dirigenti, da quando sono nati i comprensivi. Io mi sono ritrovata in una situazione in cui sicuramente non si è fatto un discorso di contenimento della spesa in senso stretto. Il contratto delle fotocopie, per esempio, è rimasto lo stesso del passato (molto oneroso, ndr), la convenzione di cassa con le banche idem. È chiaro che ora deve cambiare la mentalità: c’è da stringere la cinghia, inutile negarlo. E in questo contesto diventa fondamentale la collaborazione con la cittadinanza”. E poi ci sono i lavori “extra” che il comprensivo II ha dovuto sostenere per il trasloco della segreteria e di tutto il materiale connesso. C’è però chi sostiene che il chiedere soldi ai genitori rappresenti un precedente preoccupante… “È davvero un precedente, per il semplice fatto che questa è la strada da percorrere - spiega Dal Paos -. Il modo di progettare il bilancio scolastico va cambiato: deve comprendere attività di sponsorizzazione, raccolte fondi con privati e famiglie, enti e associazioni. Da sola la scuola, ormai, non ce la fa più”. E il Comune non avrebbe potuto contribuire in maniera più sostanziosa, per evitare di chiedere soldi alle famiglie? “Il Comune ha erogato 1200 euro in più per il Comprensivo. Ma soprattutto, l’ente pubblico sta facendo un grandissimo sforzo nell’ambito della sicurezza. Ha rifatto l’impianto di elettrificazione dei cancelli, ha provveduto alla manutenzione degli edifici. Non si può dire che non stia facendo la sua parte”.
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