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PAVONE. Contributi ad associazioni e...privati. "Esiste un notorietometro?"

PAVONE. Contributi ad associazioni e...privati. "Esiste un notorietometro?"

Cambia il regolamento per la concessione di contributi, vantaggi economici e patrocini. Ma a chi e come saranno assegnati? La Commissione Risorse, presieduta da Andrea Maccioni, s è messa al lavoro, e nel giro di qualche mese, dopo diverse sedute, ha prodotto una bozza che contiene modifiche significative rispetto al passato. "Un buon lavoro, tutto sommato" constata la minoranza. Ma, analizzando i dettagli, c'è qualcosa che non quadra... Tanto per cominciare, all'articolo 5, "soggetti beneficiari", sono state inserite le pubbliche amministrazioni, le libere forme associative iscritte all'albo comunale ma anche non, e fin qui tutto bene, ma, dulcis in fundo, vengono inseriti anche "altri soggetti privati che per notorietà e struttura sociale possedute diano garanzia di correttezza e validità dell'iniziativa realizzata, oltre a garanzia di coerenza con l'attività prevista dallo Statuto". 

Ma che cavolo vuol dire? "Esiste un notoriotemetro" si è chiesto il gruppo di minoranza guidato da Pino Andriolo, proponendo, davanti a tanta perifrasi, la cancellazione del comma. Così come propone di cancellare il comma 3 secondo cui "non possono beneficiare di contributi, vantaggi economici e patrocini i soggetti che costituiscono articolazione di partiti politici e organizzazioni sindacali". Comprensibile da un lato ma, anche in questo caso, che significa "articolazioni"? Poniamo un caso: se lo spi Cgil dovesse organizzare un incontro dedicato agli anziani sulla prevenzione dalle truffe, non si può, quindi, nemmeno concedere gratuitamente l'uso del salone?

Ma non è tutto, perché all'articolo 6 sui "criteri per la concessione" la bozza aggiunge che le attività, iniziative o progetti non debbano essere "in contrasto con le finalità, le politiche, i programmi e i progetti dell'amministrazione comunale". L'espressione non sa tanto di discrezionalità ma piuttosto di arbitrio. "Non voglio trovarmi di fronte ad un censore" commenta Andriolo che rilancia la proposta di predisporre un bando annuale, per raccogliere tutte le proposte delle associazioni, in modo da consentire una programmazione più precisa ed efficacie delle attività già ad inizio anno.

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