"Su quella strada bastava viaggiare ad una velocità proporzionata al tempo e al luogo. Alexandru Otgon poteva prevede che mettendosi alla guida in quello stato poteva ammazzare qualcuno". E' perentorio Filippo Amoroso, l'avvocato a cui si è rivolta la famiglia di Christian Ascolese, il ragazzo ucciso nella notte del 15 luglio, travolto da un'auto al ritorno dal Kappa Future Festival, in Corso Mortara a Torino. Il legale, nel mese di agosto, ha depositato una memoria presso il Tribunale di Torino, ai sensi dell'articolo 367 del codice di procedura penale chiedendo al Pubblico Ministero De Montis di riformulare il capo d'accusa a carico del giovane moldavo che si trovava al volante del mezzo che travolse Christian e urtò, ferendo, altri ragazzi che si trovavano nel medesimo posto. Al momento si ipotizzano i reati di omicidio e lesioni colpose ma la famiglia Ascolese preme affinchè si ipotizzi l'omicidio volontario con dolo eventuale ed il magistrato emetta un'ordinanza di custodia cautelare. "Otgon – spiega l'avvocato Filippo Amoroso - ha assunto una condotta processuale diretta a scaricare responsabilità su altri, sostenendo che quella notte fosse impossibile evitare l'urto, complice la mancanza di un servizio che vigilasse sull'ordine pubblico. Nient'affatto: bastava attenersi alle regole del codice della strada". Il giovane moldavo, di fronte al Pm, ha infatti riferito la sua versione: non stava andando forte, si sarebbe trovato quelle persone di fronte, in mezzo alla strada, a quel punto avrebbe anche tirato il freno a mano. Giustificazioni inaccettabili per i familiari della vittima: Otgon aveva un tasso alcolemico elevato (2.22) e non aveva prestato attenzione alcuna alla situazione della strada, invadendo il marciapiede, sulla scorta delle dichiarazioni rese da altri ragazzi presenti in Corso Mortara e contenute nella memoria in cui viene descritta la dinamnica del sinistro. "I testimoni oculari, tra cui una ragazza che si trovava ad 80 cm da Christian,– specifica Amoroso – hanno confermato che Ascolese si trovava asul marciapiedi con altre persone e che non c'era nessuno in mezzo alla strada, il traffico fluiva regolarmente con auto in coda ma senza grosse difficoltà, anche perchè il tunnel è illuminato. I ragazzi da noi sentiti confermano che la responsabilità è esclusivamente del guidatore. Hanno sentito da lontano lo stridere delle gomme, il veicoli è arrivato sgommando invadendo lo spazio sulla destra per cercare di superare i veicoli fermi. Inoltre riferiscono che Otgon non era sceso con l'intenzione di prestare soccorso ma si era fermato perchè costretto, accerchiato da un nugolo di persone da cui ha tentato di fuggire per evitare il linciaggio".
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