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SAN GIUSTO. Quattro liste per le elezioni?

SAN GIUSTO. Quattro liste per le elezioni?

LITI PER AMORE

MA LA MAGGIORANZA CONVERGE

ANCORA BOGGIO

Potrebbe cambiare tutto per non cambiare nulla. A San Giusto le strategie elettorali che si stanno definendo in vista del ritorno alle urne del maggio prossimo, potrebbero favorire il ritorno di Giosi Boggio sulla poltrona da Sindaco, lasciata soltanto un anno or sono e con un passo indietro dettato soltanto dal divieto di legge sul terzo mandato consecutivo, a favore del compianto Giuseppe Bollettino, purtroppo spirato troppo presto, dopo sei mesi dall'insediamento.

San Giusto Amato Salvatore e Amore SimonaBoggio potrebbe tornare ad indossare la fascia tricolore perché gli avversari politici, anziché allearsi, si stanno disintegrando, anche se i malumori si avvertono su tutti i fronti. Troppi papabili, troppe persone che vorrebbero proporsi alla carica. In maggioranza, a dire il vero, dopo alcune liti "per Amore" tra le mura del Municipio, la maggioranza pare avere trovato una convergenza. Secondo indiscrezioni ci sarebbero state roventi discussioni, tra le quattro mura del palazzo comunale, che avrebbe visto partecipi la Boggio, il capogruppo di maggioranza Salvatore Amato al suo fianco, e dall'altra Simona Amore, data come il delfino su cui puntare ma su cui pesa già il fardello delle dimissioni in massa del direttivo della Pro Loco, di cui era componente e filo diretto con l'Amministrazione.

"Sono io la candidata. Punto e Basta" ripete e ripete Giosi Boggio per il paese in un atteggiamento di presenzialismo che ormai sta favorendo la perdita di diversi pezzi per strada. In lista rimarrebbe soltanto una parte del gruppo uscente. Sembrerebbero intenzionati a farsi da parte Michele Mennuni, Rosetta Romana, probabilmente l'Assessore esterno Fabrizio Boggio.

 

San Giusto Galati Libonati e PronoQUATTRO LISTE

GALATI DA SOLO, SE CE LA FA

IL GRUPPO MISTO PUNTA SU PRONO

PARISCH "E' ANCORA CARNEVALE?"

Si prospetta addirittura la presentazione di quattro liste. E' di pochi giorni fa l'annuncio ufficiale della spaccatura tra Domenico Galati e i due ormai ex colleghi del "Gruppo Misto" Giuseppe Libonati e Moreno Prono. D'altronde si percepiva da tempo in un'insofferenza generale di Galati verso tutti gli altri: tra "trombato" lo scorso anno, quando credeva di candidarsi alla carica di Sindaco, rischiava di finire dalla padella alla brace visto che il Gruppo Misto gli ha preferito Prono. All'ultimo Consiglio Comunale, lunedì scorso, non si è nemmeno presentato. In paese si è mostrato molto distaccato dagli altri, tanto che si ipotizzava un suo rientro in maggioranza. Ed invece no. Alla fine ha alzato i tacchi. Metterà in piedi una lista su misura per lui. Se ci riuscirà.. Non è detto, infatti, che riesca ad avere i numeri. Per il momento, secondo indiscrezioni, ad appoggiarlo ci sarebbero Ettore Caprella e Silvia Bertelli. "Non rispondo, dirò delle cose più avanti" taglia corto, contattato al telefono, Galati, in un tono piuttosto seccato.

Perché è avvenuto lo strappo? "Il gruppo – dicono invece i promotori della nuova lista, tra cui Giuseppe Libonati, José Saya e Moreno Prono - si sta e si stava formando, nel gruppo c'era anche lui, molto desideroso di lavorare per il bene del paese. Nessuna prima donna. San Giusto Parisch Anna con Rodolfo Blanchietti e Ottavio PaneroMa ad un certo punto si doveva affrontare la scelta del candidato Sindaco. Abbiamo scelto, all'unanimità, Moreno Prono. Galati è stato l'unico a restare fermo sulle proprie posizioni, voleva fare il capolista, non voleva fare passi indietro. Gli abbiamo chiesto di rimanere con noi, anche con un ruolo di spicco, ma non ha accettato. Ha scelto di abbandonare il gruppo. Noi andiamo avanti, forti come prima. La lista è compatta, quasi pronta, siamo in dirittura d'arrivo". Tra i nomi si parla di Carlo Garino e Alain Dimuro.

Gira la testa, ormai, ad Anna Parisch, capogruppo della minoranza "Insieme si Può" e con cui il Gruppo Misto aveva provato ad interesse un dialogo per un'eventuale alleanza che, evidentemente, non s'ha da fare. "Il Carnevale non è finito – dice Parisch, con una punta di velenoso sarcasmo -. Sta diventando tutto una pagliacciata. Se vogliamo entrare in una lista seria a questo punto sembra che resti solo la lista della maggioranza".

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