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02 Marzo 2015 - 10:35
Questa Unione non s'ha da fare. Il 12 giugno 2015 scadrà la Comunità Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano, costituita nel lontano 2006 per la durata di nove anni. Al che rimangono tre scelte: ricostituire l'Unione (dotandosi di uno Statuto come si deve), prorogarla, oppure chiudere baracca e burattini. Probabile l'ultima strada, visto e considerato che nessuno pare aver voglia di convocare incontri e mettersi a redigere un nuovo Statuto a quattro mani. Ma anche perché, intanto, il Governo ha prorogato ulteriormente il termine, per mettere in piedi le Unioni di Comuni, al 31 dicembre 2015, ed altre proroghe potrebbero profilarsi all'orizzonte.
Su questo punto le minoranza stanno incalzando, sia dentro nel Consiglio della Comunità Collinare, sia nei Consigli dei rispettivi Comuni. E di questo s'è tornato a discutere innanzitutto a Strambino, nella seduta dell'11 febbraio scorso. All'ordine del giorno: l'adesione alla Cuc (Centrale Unica di Committenza), strumento, insito nelle Unioni, che dal 1° gennaio scorso va utilizzato per l'appalto di servizi e forniture, e dal 1° luglio anche per i lavori pubblici. Il punto è passato con gli otto voti favorevoli della maggioranza, l'astensione del consigliere di minoranza Marco Di Gregorio, e i tre voti contrari di Roberto Rossi De Paoli, Gisella Revigliono e Fabio Cordera.
Ragione? Innanzitutto la trasparenza, "venuta a mancare – ha sottolineato Revigliono -, ancora una volta, a soli nove mesi dalle elezioni, nonostante l'adesione a Libera e l'adozione della direttiva 'trasparenza a costo zero'. Spiace constatare – ha aggiunto rivolta al Sindaco Sonia Cambursano – che a lei, del parere della minoranza, non interessa nulla. La cosa non mi scandalizza nè mi turba, ma conferma solo l'impressione avuta da subito della vostra incoerenza. Spiace ancor di più constatare che quei consiglieri, che una volta sedevano in minoranza e rivendicavano i loro diritti, hanno predicatobene e razzolato male, ora che sono in maggioranza".
E poi ci sono questioni politiche e tecniche. Cambursano ha finalmente ammesso che "al momento l’Unione esiste e opera legittimamente" ma "lo statuto ormai datato dovrà essere adeguato alla legge 56/2014 (Legge Delrio), con l'individuazione delle nove funzioni fondamentali, con il vincolo che almeno due devono essere esercitate per tutti i comuni aderenti, mentre le restanti sette potranno essere conferite solo dai comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti". Quindi da tutti meno che da Strambino. Poco importa, vista la velocità da bradipo con cui si muove lo strambinese, che l’Assessore Regionale Reschigna abbia rassicurato che, al primo stralcio della Carta delle Autonomie, seguiranno altri stralci.
"Il mio timore – ha afferrato la palla al balzo Di Gregorio - è proprio quello di conferire funzioni a un Ente il cui statuto scade il prossimo giugno, e se non viene approvato il nuovo statuto cesserà di esistere, un ente quindi dal futuro incerto".
ROSSI DE PAOLI: "NON CREDO CHELA CUC PORRA' UN FRENO AD ACQUISTI FARSESCHI"
"Questa novità – ha esordito Rossi De Paoli - si inserisce in un contesto paradossale. Partiamo dalle basi: questa Collinare esiste o non esiste e se qualcosa esiste a che serve? Beh, scorrendo la Carta delle forme associative della Regione Piemonte, la risposta è lapidaria: no. D’altra parte non potrebbe essere diversamente, poiché per sussistere dovrebbe espletare almeno un numero minimo di funzioni e così, ad oggi, non è. Ma chi di noi ha qualche rudimento di astronomia ricorderà che anche l’invisibile può esistere. Pensiamo a un buco nero: non riflette la luce, al contrario è "visibile" solo grazie alla distorsione che provoca nello spazio circostante, al "risucchio" di materia che genera. Così la Collinare, sulla mappa non la trovi, ma se segui la scia del denaro ti accorgi che esiste, eccome. In sintesi “sorbeo ergo sum”, risucchio dunque sono".
Un esempio si tutti: tra gli ultimi acquisti, prima della regolamentazione della Cuc, la Giunta della Collinare ha deliberato la spesa di 3.416 euro per l'acquisto di una panchina intelligente, quindi ancora con un acquisto diretto e per di più in barba al Regolamento scolastico (sottoscritto peraltro da tutti i genitori, compreso il Sindaco-mamma Sonia Cambursano) che vieta l'uso dei telefonini in tutto il plesso.
"Il caso, ormai un tormentone, è un simpatico calzante esempio – ha sottolinea Rossi, senza lesinare voli filosofici e toni di puro sarcasmo -. Tremila euro che evaporano, risucchiati in un vortice spazio temporale per materializzarsi nell’atrio di una scuola, assumendo le sembianze di uno sgabello telematico. Non di panchina intelligente si tratta allora, ma di panchina furbetta. Sì, perché da che mondo è mondo è semmai lo scolaro bricconcello ad escogitare stratagemmi per aggirare o violare i regolamenti scolastici: scopiazzando dal vicino di banco, nascondendo bigliettini dai caratteri minuti e oggi scorrazzando in rete con lo smartphone. Onere dei docenti, naturalmente, contrastare queste pratiche. Fin qui nulla di nuovo, guardie e ladri, scappa quasi un sorriso. Tuttavia mai si è sentito di un qualsivoglia ente, per di più espressione di comuni del territorio, che tanto spudoratamente abbia convogliato denaro dei cittadini e quanto denaro, prendendosi gioco di un regolamento. Se poi, come avvenuto in sede di riunione della collinare, si chiosa sostenendo che se non altro la super panchina potrebbe fungere da campanello, beh a quel punto si tocca l’apice della comicità, si rasenta il capolavoro.
Al principio ho pensato ad una bufala, un pesce d’aprile; ma siamo ancora solo a febbraio, quindi è tutto vero. Proporremmo allora di dotare di panchina furbetta, anche ogni singola classe per rendere più capillare la violazione del regolamento e ancora più ardua per il personale docente e più avvincente la repressione. Insomma uno spasso per tutti.
Sarebbe bene, allora, anche nel nome del buon senso, indirizzare il prezioso manufatto verso una più lecita destinazione, restituendo anche al comune di Strambino, preponderante nelle deliberazioni dell’ente, un barlume di serietà.
Dovremmo credere che istituzione della Centrale Unica di Committenza porrà un freno o almeno un filtro ad acquisti tanto azzardati e farseschi? Temo proprio di no".
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