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LEINI. Tutti i mal di pancia della maggioranza

LEINI. Tutti i mal di pancia della maggioranza

Giancarlo Novero

La voce corre da settimane, ma da ieri corre un po' di più. Radio piazza – sulla cui attendibilità, è bene sottolinearlo, è sempre bene andare coi piedi di piombo – riferisce che nella truppa Leone si starebbe diffondendo un'epidemia di mal di pancia. E se fosse vero, la maggioranza potrebbe perdere almeno un paio di pezzi. Trattasi del consigliere Giancarlo Novero e, pare, del capogruppo Renzo Marcato. Scontento il primo e deluso il secondo, si dice starebbero valutando l'ipotesi di dimettersi.     Un'ipotesi che resta un'ipotesi ma che esce rafforzata dalla la seduta di ieri del consiglio comunale: Marcato non si è fatto vedere e Novero se n'è andato molto prima della fine. Due episodi che non significano nulla? Forse. Però chissà. Tanto per cominciare non è la prima volta che succede: la poltrona del capogruppo in consiglio, da giugno a questa parte è rimasta spesso vuota, ufficialmente per motivi professionali. Tuttavia le defezioni di Marcato pesano doppio, considerato il suo ruolo, e pare che qualche collega l'abbia pure fatto notare.     Aggiungiamo che la definizione degli assetti di maggioranza stabilita a giugno dal sindaco non ha accontentato proprio tutti, in primis lo stesso Novero. Gabriella Leone ha nominato la giunta secondo criteri discrezionali, tenendo conto solo in parte dei risultati elettorali. Risultato: ci sono assessori, come Walter Camagna, che hanno raccolto la miseria di 17 voti. Altri, come Marco D'Acri, che non erano neppure candidati. Sempre in merito agli assetti, l'uccel di bosco Marcato fa il capogruppo con 40 preferenze (meno di quelle di Babbini, Novero, Scafidi, Cazzari, Pocusta e Monfrino). Invece Novero di voti ne ha presi ben 55, più di tutti quelli rimasti senza poltrona, esclusa Donatella Babbini che tuttavia, per motivi di lavoro si presenta in consiglio ancor più raramente di Marcato e quindi difficilmente potrebbe gestire un maggiore carico di responsabilità. Insomma, Novero è senz'altro il primo degli scontenti. Avrebbe gradito un assessorato o, in subordine, la “delega consiliare” allo sport che però è finita a Castagnotti, che ha preso 21 voti meno di lui. E non è tutto. All'ombra della torre dei Provana qualcuno mormora che allo scontento del consigliere avrebbe contribuito il caso Pro loco, esploso lo scorso autunno. Nell'occasione, l'amministrazione è stata accusata di aver spianato al strada alla Pro Leini, e tutto il cancan che ne è seguito non sarebbe stato gradito da Novero.     Infine, per la serie “tre indizi fanno una prova” la conferma che la maggioranza non è così granitica come appare arriva da voto difforme espresso da David Pocusta in una seduta dello scorso autunno.     E quindi? Per ora, tolte le voci che serpeggiano, sul fronte “ufficiale” tutto tace. Certo è che la storia recente di Leini ha abituato a colpi di scena e non si escludono novità clamorose a stretto giro di posta. Le ipotesi che si profilano, a questo punto, sono tre. Primo, il sindaco-medico Gabriella Leone riesce a curare il mal di pancia dei suoi (e la cura, almeno nel caso di Novero, si chiama “contropartita politica”). Secondo, i dissidenti escono allo scoperto, si dimettono e subentrano i primi esclusi delle due liste cioè Sonia Faccilongo per “Leini con Gabriella Leone” (la lista di Novero) e Marco Magnano per “Uniti a Leini” (la lista di Marcato). Terzo, i dissidenti lasciano la maggioranza ma non si dimettono ed entrano nel gruppo misto. Inutile dire che quest'ipotesi solletica le fantasie dell'opposizione. A cui bastano appena tre “stampelle” per mandare sotto il sindaco.     L'incognita più importante, comunque, riguarda il livello di coesione del gruppo dei dissidenti, che al momento sembra troppo scarso per impensierire seriamente la Leone. Ma è certo che, se il fronte dei malpancisti si coordinasse, potrebbe quantomeno costringere il sindaco a trattare.

lorenzobernardi@giornalelavoce.it

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