Si racconta che la prima cosa che Daniele Volpatto abbia fatto giovedì, intorno a mezzanotte e mezza, tornato a casa dal consiglio comunale, sia stata immergere la testa in un secchio pieno di ghiaccio. L'unico modo per sbollire la rabbia dopo aver visto Caterina Greco, Alessandro Svaluto e Mirella Cristano astenersi sulle mozioni presentate dai grillini, bocciate dal resto della truppa del Pd. La seconda cosa che ha fatto, e questa invece è cronaca, è stata rientrare nei suoi panni di capigruppo Pd, sfoderare il pc, aprire la mail e convocare una riunione per lunedì sera. L'ordine del giorno è inequivocabile: “modalità di gestione del gruppo, interventi e voto in consiglio”. Traduzione: processo ai dissidenti. Sì, è vero, in politica non si processa nessuno, i tempi delle purghe staliniane son finiti e probabilmente nel Pd non sono mai neppure iniziati. Pero quest'è. L'oltraggio del trio grechiano - questo quanto filtra dalla maggioranza interna - non è tanto il dissenso in sé (che si sa, siamo in democrazia e ogni consigliere ha il diritto di votare come gli pare), quanto il fatto che nessuno dei tre si sia dato la pena di avvisare il resto del gruppo. Un vero e proprio “sfregio”, almeno secondo i dettami del bon ton della politica. E dire che le possibilità ci sarebbero state. Per esempio nella riunione pre-consiglio che si è svolta la scorsa settimana, quella in qui, però, i dissidenti non si siano neanche presentati. Oppure nel vis-a-vis che Svaluto ha avuto con Volpatto mezz'ora prima del consiglio di giovedì. O anche solo così, en passant, durante la seduta, con un colpetto di gomito fra una delibera e l'altra, “ehi, sai che c'è, ho deciso che dopo spacco la maggioranza, a te non dispiace, vero?”. Invece niente. Il trio grechiano (non è chiaro con quanta coordinazione interna), ha atteso il momento buono e poi ha calato l'asso. Di bastoni. In testa a Volpatto. Un gesto che ha avuto lo stesso effetto di uno schiaffo in piena faccia ai vertici democratici. Non solo a Volpatto: anche al sindaco Puppo e all'assessore Pace, che compattamente avevano invitato a bocciare le mozioni grilline. E meno male che giovedì nevicava, e così i candidi fiocchi hanno potuto stemperare il clima infernale che accompagna questo pazzo inverno Democratico. Per stasera invece è previsto bel tempo. Tranne che sulla sala gruppi del Municipio. Lì sono attese intense perturbazioni, tuoni, fulmini e saette.
lorenzobernardi@giornalelavoce.it
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