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29 Gennaio 2015 - 21:55
La festa non è festa per tutti. Soprattutto non lo è per i cittadini che abitano nelle zone più prossime alla sosta dai carovan dei giostrai. Anche quest'anno, in occasione della patronale, che si svolge tradizionalmente in autunno, non sono mancate le lamentele da parte di diversi residenti di via Cotonificio. L'argomento è stato oggetto di discussione, nell'ultimo consiglio comunale del mese di dicembre, per via di un'interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Marco Di Gregorio.
"Anche quest'anno – ha fatto presente Di Gregorio – si sono ripetuti i medesimi problemi evidenziati dagli abitanti già con istanza del 21 ottobre 2009, a cui fece seguito un'apposita ordinanza dell'ex Sindaco Savino Beiletti". I cavi elettrici risultavano collegati al quadro elettrico generale in modo provvisorio e senza misure di sicurezza, attraversando la strada per immergersi dentro il fossato zeppo di acqua e di fango. I liquami rilasciati da carovan e roulotte erano sversati nel fosso adiacente la piazza. E comunque i mezzi avrebbero sostato per più di tre settimane, successive alla manifestazione, "con aggravio delle spese in capo al Comune" ha fatto notare il consigliere, che ha documentato la situazione con tanto di fotografie.
Nulla di cui preoccuparsi, almeno secondo il Sindaco Sonia Cambursano. In quanto ai cavi il primo cittadino ha rimpallato la responsabilità all'Enel, "che ne cura l'ubicazione, e comunque – ha puntualizzato - i cavi, se integri, sono isolati secondo le normative vigenti, perciò idonei a rimanere all'aperto e quindi eventualmente a contatto con l'acqua". Ha risposto di non aver trovato liquami e che "non tutti i mezzi hanno sostato oltre il periodo della patronale, ma soltanto uno, su autorizzazione verbale del Sindaco, con l'obbligo di lasciare l'area entro il 30 novembre scorso, impegno mantenuto come da segnalazione dell'Ufficio di Polizia Municipale". I costi a carico del Comune sarebbero irrisori, "limitati al noleggio dei bidoni forniti da Scs e per quanto riguarda l'acqua, il consumo risulta inferiore al fisso annuale che in ogni caso il Comune paga per l'allacciamento nell'area". E ad ogni modo Cambursano ha ribadito che l'ordinanza di Beiletti riguardava più che altro i nomadi ed il campeggio abusivo.
Di Gregorio ha strabuzzato gli occhi, dalle fotografie pare evidente che ci fossero dei fili scoperti. Ma tant'è. Ha ribadito le tre specifiche richieste dei residenti nell'istanza del 2009: che i mezzi siano provvisti di allacciamenti fissi alla rete elettrica e non provvisori, che i liquami degli scarichi vengano convogliati direttamente nei pozzetti di raccolta senza la presenza di depositi e scoli, e che i mezzi si fermino soltanto per il tempo necessario allo svolgimento della patronale. "A mio avviso – ha chiuso - l’ordinanza che aveva emesso il Sindaco Beiletti non è stata rispettata, perché escludeva gli spettacoli viaggianti se autorizzati, e in questo caso non era stato autorizzato niente".
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