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03 Gennaio 2015 - 11:48
Fossi ricolmi di vegetazione. Intasati dall'acqua alle prime piogge un po' forti. Canali di scolo che non funzionano come dovrebbero. E il Vicesindaco Edoardo Gaetano attacca la noncuranza di certi proprietari e la gestione approssimativa del Consorzio Irriguo Ovest Torrente Orco.
Non ha risparmiato feroci critiche nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale, nel rispondere ad un'interrogazione presentata sul tema dal capogruppo della minoranza "Rivarolo Sostenibile", Marina Vittone. Il Sindaco, nelle settimane passate, è ricorso al mezzo dell'ordinanza per intimare proprietari e frontalieri alla pulizia, per la sicurezza del territorio e delle persone.
"E' evidente, per chi si muove sul territorio – ha inforcato Gaetano –, che la vegetazione è completamente abbandonata. In seguito all'ordinanza diverse persone hanno provveduto alla pulizia delle sponde, come ho constatato nei giorni scorsi, per esempio da Bonaudo a Mastri. In altri casi sono dovuti intervenire i vigili per sollecitare, minacciando sanzioni. Ci sono casi su cui non potremo transigere. Ci sarà un provvedimento drastico da parte dell'Assessorato ai lavori Pubblici".
I problemi, in cui si rischia di incorrere oggi, sono dovuti tuttavia, come ha sottolineato il Vicesindaco, anche a "troppi casi di urbanizzazione che è stata fatta in barba alle norme, senza perizie idrogeologiche e idrauliche, e poi a distanza di vent'anni ci ritroviamo ovunque sorgive e fontanelle. In molti casi i nostri fossi sono diventati dei collettori. A questa situazione si aggiunge la cattiva manutenzione. L'ultimo intervento organico, e non tampone, risale a sedici anni fa".
Riguardo al Consorzio Irriguo Gaetano ci va giù duro. Innanzitutto da punto di vista politico. "Non abbiamo rappresentanza. Prima c'era Francisco, poi c'è stato il Commissario. Ho scoperto le situazioni più disparate. Ci sono Comuni che non sanno nemmeno di essere stati sostituiti dal Consorzio nella gestione idraulica del territorio. Altri provvedono alla pulizia sgravando i proprietari. Ci viene detto che ci compete un uso civile delle acque che non c'è, per cui ci vengono imputati 6mila euro ed altri 26mila euro relativi agli anni precedenti. Se abbiamo dei terreni irrigui siamo disposti a pagare ma non ci risulta. Questo rapporto è tutto da chiarire. E bisogna capire se è un Consorzio pubblico o privato. Niente da dire sulla Protezione Civile di Favria, che ne è il braccio operativo. Ma se c'è la partecipazione dell'ente pubblico allora anche i lavori vanno affidati con evidenza pubblica".
Poi Gaetano, un fiume in piena (per usare una metafora che calza a pennello col tema), va all'attacco sull'attività. "Il Consorzio – aggiunge – riscuote ma non puo' limitarsi a pulire i fossi e non le sponde. E poi c'è il problema dello scolmatore. Costruito con i sacrifici dei cittadini, ormai allaga mezza Vesignano. Va ripristinato e messo in funzione. Così come vanno affrontate le criticità dello scolmatore di Valperga, che è la causa di tutti i problemi da quel paese in giù" .
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