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23 Dicembre 2014 - 16:15
Perchè Quassolo è l'unico comune a non aver aderito al Patto strategico territoriale sottoscritto da tutti gli altri vicini (ovvero i Comuni di Settimo Vittone, Andrate, Nomaglio, Carema, Borgofranco, Montalto Dora, Chiaverano e Lessolo)?
Eppure, pochi mesi fa, prima del ritorno alle urne, il Consiglio comunale aveva approvato all'unanimità una mozione presentata su iniziativa dell'allora consigliere di minoranza Giovanni Andrina, per esprimere contrarietà all'insediamento un impianto di pirogassificazione all'ex Alcan, e la volontà di sviluppare il territorio puntando sulla sua vocazione agricola, sull'ambiente e sul turismo enogastronomico.
"Come si suol dire, finita la festa, levato il Santo. Oppure forse serviva alla campagna elettorale" è andato dritto al sodo Andrea Perfetti, dai banchi dell'attuale minoranza, nel sottoporre una mozione per l'adesione al Patto, con i colleghi Massimo Giugler e Antonietta Izzo, nell'ultima seduta consiliare di fine novembre.
Il sindaco Elena Parisio nemmeno stavolta ha risparmiato la solita cantilena ("mi sembra di essere tornata ai tempi di Stevanella, c'è il pubblico, vogliamo farci vedere..." ha additato antipaticamente la minoranza).
Ma il fatto è che, come Parisio ha subito spiegato, in realtà il Piano Strategico, "inventato" dall'Amministrazione comunale di Settimo Vittone ed esteso poi alle altre, e tanto sbandierato proprio a ridosso dell'appuntamento con le urne il maggio scorso, altro non sarebbe che un doppione.
"Noi abbiamo la porta aperta – ha sottolineato Parisio – soprattutto per la bonifica (l'ex Alcan è situata per la maggior parte du terreni a Borgofranco ma per una porzione anche a Quassolo) ma quando si devono impegnare dei soldi pubblici per fare uno studio di fattibilità che sta già facendo qualcun altro..."
I Comuni del Patto, infatti, stanno convergendo intorno ad un progetto di bonifica chiamato "Life 2014", elaborato Centro Cermanu dell'Università di Napoli, in collaborazione con Biosearch Ambiente srl di Torino, che ha inserito l'ex Alcan come sito pilota del primo step, relativo all'analisi dello stato di inquinamento dei terreni.
Ma il Bim (Bacino Imbrifero Montano presieduto dall'ex Sindaco di Borgofranco Fausto Francisca) , come ha spiegato meglio il Vicesindaco Agostino Blanc, ha dato già da tempo dato incarico per uno studio ad un altro istituto, gli Insediamenti Produttivi dell'eporediese.
Blanc non ha risparmiato attacchi nei confronti dei colleghi dell'altra sponda della Dora Baltea che si erano erti a paladini della salute e dell'ambiente. "Il Patto Territoriale – ha aggiunto – era nato per le preoccupazioni circa l'insediamento di un impianto di smaltimento a caldo dei rifiuti ed in seguito ad un incontro con l'assessore regionale Ronco che ci aveva promesso dei finanziamenti. Sono seguiti degli incontri in cui s'è parlato di tutto meno che della bonifica. S'è parlato dei tupiun di Carema, delle castagne di nomaglio. Noi non abbiamo cambiato idea. Stiamo cercando di capire. Ora che l'azienda Comimet s'è tirata indietro la preoccupazione per il pirogassificatore non c'è più. Ed anche altri Comuni (Lessolo e Montalto Dora) hanno espresso degli appunti sull'esigenza di spendere 22mila euro per uno studio da presentare all'Unione Europea per ottenere finanziamenti".
C'è poi un fatto. Sotto la lente d'ingrandimento ci sono, comunque, terreni privati, di proprietà dell'azienda Cogeis di Quincinetto... E' giusto che per la bonifica vengano utilizzati soldi pubblici?
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