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SAN MAURO. Parco Einaudi, lavori bloccati per una "svista"

SAN MAURO. Parco Einaudi, lavori bloccati per una "svista"

L'area spianata su cui dovrebbe sorgere il maxi impianto sportivo

Le attuali condizioni dell'area che nello scorso aprile sembrava già pronta per l'inizio dei lavori Le attuali condizioni dell'area che nello scorso aprile sembrava già pronta per l'inizio dei lavori

L'impianto sportivo che dovrebbe sorgere al fondo del parco è "tagliato a metà" da alcuni cavi elettrici protetti da rigidissimi vincoli

  L’ultimo capolavoro del vicesindaco Lucrezia Colurcio si chiama Parco Einaudi. Ma questa volta si tratta sul serio di un vero e proprio capolavoro. Vi ricordate il mega-impianto sportivo/ludico che sarebbe dovuto sorgere al fondo del parco? Quello che, prevedendo un campo da calcio a 8, due campi da tennis, uno da minigolf e due da beach volley, aveva scatenato polemiche e reazioni nello scorso aprile. Ebbene, oggi qualcuno si è accorto che esattamente in mezzo all’area deputata alla costruzione dell’impianto passano i cavi che alimentano la linea ferroviaria.   Si tratta di cavi particolari, sottoposti a una normativa ben più rigida di quella che regola i normali tralicci della corrente. Morale: sotto quei cavi non si può costruire. Ri-morale: l’aggiudicatario dell’area, Claudio Morgante, si ritrova con un gigantesco pugno di mosche in mano. Oggi, cioè mesi e mesi dopo aver presentato il proprio progetto. Un vero e proprio capolavoro, no? E infatti il Morgante, inviperito, ha già provveduto a scrivere una lettera al Comune (i ben informati dicono che i toni non fossero proprio proprio amichevoli) in cui richiede chiarimenti.   Magari, ma questa è solo un’ipotesi, minacciando di chiedere i danni per questa situazione paradossale in cui si è trovato. E se il sindaco Ugo Dallolio prova a mettere una pezza alla situazione (“sabato prossimo ho un incontro con Morgante, dobbiamo capire cosa vuol fare lui ora: i nostri tecnici assicurano di aver citato il problema dei cavi, all’interno del bando”), resta chiaro come l’errore da parte dell’ente pubblico sia grossolano e ingiustificabile. Se anche i tecnici avessero messo in guardia i potenziali aggiudicatari, come dice il sindaco, possibile che a nessuno sia venuto in mente che il progetto presentato da Morgante fosse incompatibile? Possibile che nessuno l’abbia notato? Possibile che la commissione giudicante gli abbia assegnato un punteggio così alto?   Un mistero. Che non si spiega nemmeno con un’altra frase del sindaco: “Probabilmente le analisi fatte da Morgante, all’inizio, non avevano messo in luce questo problema: evidentemente da parte delle Ferrovie c’è stato un aumento dell’attenzione”. Ci sta che Morgante non si sia reso conto del problema, ma i tecnici comunali? Loro sapevano, erano a conoscenza del vincolo (secondo quanto affermano essi stessi). E l’assessore che si è occupato, fin dal primo giorno, dell’iter dell’impianto ludico/ricreativo? Già Lucrezia Colurcio era stata quasi esautorata, da parte del sindaco Dallolio, nello scorso aprile. Quando si era capito che, in barba al “ludico/ricreativo”, quello che stava per sorgere al parco Einaudi era un vero e proprio mega-impianto sportivo. Quando, insomma, il primo cittadino aveva lasciato intendere un “ora me ne occupo io”.   Adesso, però, il capolavoro è completo. Diamo un’area a disposizione, facciamo partecipare tizio e caio e pure sempronio al bando di gara, facciamo spendere loro soldi per progetti e compagnia bella. Poi facciamo vincere il sig. Claudio Morgante, affidando al suo progetto punteggi molto alti. E infine, qualche mese dopo, salta fuori che quel progetto, così com’è concepito, è assolutamente irrealizzabile. Proprio nel mezzo ci passa un cavo di alimentazione della rete ferroviaria tutelato da vincoli molto rigidi. Sì, ma quel cavo c’era già prima. Non l’hanno messo adesso. Paradossale è il fatto che nessuno abbia detto o fatto nulla….  

lucaschiliro@giornalelavoce.it

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