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IVREA Ladri sfondano muri delle case, cittadini pronti a difendersi da soli, la cronaca in diretta da Canton Paciot

IVREA Ladri sfondano muri delle case, cittadini pronti a difendersi da soli, la cronaca in diretta da Canton Paciot

FURTO

Scene da far west ad Ivrea. Ladri pronti a tutti per predare le abitazioni. Per portare via soldi, oro quel poco di cui, in questi tempi di dura crisi, le famiglie ancora dispongono. Arrivando a spaccare vetri e muri degli alloggi. Fregandosene delle urla dei ragazzini spaventati a morte. Dall'altra cittadini sempre più esasperati e pronti a difendere da soli il proprio quartiere di fronte all'indifferenza delle Istituzioni.

L'episodio avvenuto a Canton Paciot nel tardo pomeriggio di venerdì 28 novembre non è passato inosservato, emblema della piega sempre più drammatica che stanno assumendo la piccola delinquenza. Complice una mail arrivata al tavolo del Consiglio Comunale, convocato dalla Presidente Elisabetta Ballurio per le ore 19, con tutta la cronaca in diretta raccontata dal consigliere comunale pentastellato Pierre Blasotta, "non posso essere presente e vi spiego perché..."

E il perché è che l'altra sera la gente, compreso Blasotta, è scesa in strada con i bastoni dopo aver udito le urla strazianti di un quindicenne dal balcone. Hanno circondato la palazzina dove in settimana si erano verificati già altri due furti. Ma i ladri sono riusciti a darsela a gambe, approfittando della foschia.

"Un urlo scuote la sera – scrive Blasotta, a pochi minuti dall'accaduto, al Consiglio Comunale - gli allarmi suonano mentre sinistri colpi di mazza riecheggiano tra le case. Il pianto straziante di un ragazzino appena quindicenne ci costringe ad uscire a forza dalle nostre case, confusi e impreparati. Non è un film dell'orrore ma un furto in diretta. I ladri sono ancora dentro casa e continuano a sfondare i muri per prelevare la cassaforte. Il ragazzo è sul balcone, non si è ancora ripreso dal furto subito pochi giorni prima e già ne deve affrontare un secondo. Diversi tentativi per chiamare Polizia e Carabinieri vanno a vuoto. Il centralino è unico e sotto organico ma alla fine qualcuno risponde. Mentre parlo al telefono con la polizia raggiungo il ragazzo che urlando e piangendo chiede aiuto brandendo un fucile giocattolo. Senza pensarci troppo afferro un bastone e così come altri circondiamo la casa. Sotto la pioggia aspettiamo l'arrivo delle forze dell'ordine con l'incognita e la paura di non sapere se i ladri sono ancora dentro.

Dopo dieci lunghi minuti scanditi dal pianto disperato del ragazzo, andato ormai sotto shock, arrivano le forze dell'ordine. Con le pistole spianate setacciano la casa da cima a fondo. Non troveranno nessuno! Sono riusciti a scappare portando con sè il misero bottino e la dignità di una famiglia due volte beffata. La mancata cattura manda nello sconforto anche i restanti familiari che verranno successivamente soccorsi dalla croce rossa.

Alla fine della vicenda verrà constatato che mentre il ragazzo era sul balcone che urlava , gli allarmi suonavano e la gente accorreva, i ladri impassibili continuavano il loro “lavoro”. Scopro in seguito che gli agenti hanno dovuto abbandonare un altro incarico per convergere da noi. «mancanza di personale e mezzi» diranno aprendo le braccia! Cari colleghi rifletteteci! Questa è la realtà, questo è il nostro paese! Paese che sta crollando un pezzo alla volta!"

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