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San GIUSTO Sei contro sei. Il Consiglio Comunale non ha più i numeri

San GIUSTO Sei contro sei. Il Consiglio Comunale non ha più i numeri

 

Sei contro sei. Il Consiglio Comunale non ha più i numeri per andare avanti e traghettare l'ente fino alle elezioni della primavera prossima, in seguito al decesso del primo cittadino Giuseppe Bollettino il 25 ottobre. Con il rischio di una paralisi dell'attività amministrativa. Già nella seduta dello scorso venerdì sera diversi punti all'ordine del giorno sono stati congelati, compreso l'assestamento del bilancio di previsione 2014.

Si prepara infatti il terreno per le elezioni e quel che è sicuro, almeno a giudicare dagli animi caldi e dalle parole ruvide che sono state spese, è che la maggioranza si presenterà spaccata in due.

San Giusto Cerutti Giacomo e Boggio GiosiDa un lato l'ex sindaco ed attuale Vice reggente, Giosi Boggio, insieme ai suoi fedelissimi. Dall'altra i dissidenti Domenico Galati, ex Assessore alla politiche giovanili, bruciato alla tornata dello scorso maggio con le sue velleità di una candidatura a sindaco non condivise dal resto del gruppo, con Giuseppe Libonati, colonna del Partito Democratico locale. E insieme a loro anche Moreno Prono, passato dalle file di "Pagina nuova" in lista con Anna Parisch e adesso saltato in braccio al "Gruppo Misto".

"Ognuno l'ha fatto per motivazioni diverse – ha esordito Prono –. Per quanto mi riguarda incomprensioni insanabili e divergenze con la capogruppo. Avevo l'idea di fare minoranza non per partito preso ma in modo ponderato e documentato".

Libonati ha criticato un "modo vecchio di fare politica, con scelte prese da pochi e sempre meno coinvolgimento, a discapito di persone giovani, nuove, competenti. L'indifferenza e la poca lungimiranza rispetto alle mie proposte mi rendono privo di stimoli. Non è disimpegno, il mandato ha senso solo se fatto nel migliore dei modi".

Infine Galati"la scelta ha radici nella mia indole di esprimere pensieri e idee. La voglia di cambiare, la richiesta di cedere il passo, non mi hanno fatto apprezzare. La Giunta è stata nominata senza confronti. Ringrazio i consiglieri Romano e Amato per l'atteggiamento sempre imparziale e corretto. In un incontro io e Libonati avevamo proposto larghe intese che la maggioranza ci ha negato. Ora siamo costretti, nostro malgrado, ad un atteggiamento critico di fronte all'unica e sola vostra possibilità di lavoroo con noi o contro di noi".

Dichiarazioni a cui, istantaneamente, la Boggio ha risposto solo con un "Amen".

 

San Giusto Amato SalvatoreVenerdì sera è stata annunciata ufficialmente la costituzione del gruppo misto. Le dichiarazioni, al Protocollo, sono arrivate il mese scorso, una dietro l'altra. Il 6 ottobre quella di Prono, dieci giorni dopo, il 16, quella di Galati e Libonati.

A pochi giorni dalla morte di Bollettino, in quel periodo assente dal Comune a causa della sua malattia. Sciacallaggio, secondo il gruppo di maggioranza Salvatore Amato, il quale avrebbe preferito dedicare la seduta al ricordo del caro amico scomparso. "Un uomo – ha esordito prima di affrontare l'ordine del giorno, chiedendo un minuto di silenzio – a cui piaceva fare e ascoltare, protagonista della scena pubblica ma che ha voluto vivere con riservatezza e spirito indomito la sua ultima battaglia".

Più tardi, mentre proseguiva la trattazione, al punto 3, Amato ha sbottato. "Subito sono rimasto congelato – ha sottolineato -, ci sono cose che mi hanno fatto girare l'intestino, è mancato Bollettino e non mi va di fare discussioni ora, ma al prossimo consiglio.. Questa è solo convenienza – ha aggiunto rivolto a Libonati -, in questi mesi ti sei fatto vedere due volte in comune, tu non vuoi fare, vuoi solo apparire. Vedi di fare quel tipo di politica in un altro cortile".

Stoica la Boggio: "con questi giochetti non cade la maggioranza. Ognuno si assume le proprie responsabilità e se non approvate l'assestamento vuol dire che non avremo 9mila euro per l'illuminazione pubblica (spegneremo la luce) né i soldi per proseguire i progetti contro la dispersione scolastica cari all'ex Assessore Galati. Larghe intese cosa significa? Semplicemente volevate posti in Giunta. Non abbiamo bisogno di politicanti di prim'ordine ma di persone che si mettano a fare".

Anna Parisch della minoranza "Insieme si può" ha scansato i dubbi su eventuali alleanze trasversali: "Noi abbiamo sempre votato contro e la nostra posizione non cambierà, anzi avremmo preferito che i due consiglieri fossero rimasti in maggioranza per chiarire le cose fra di voi".

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