Paolo Cugini con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Che nemmeno il sindaco abbia l’autorità di imporsi sulla dirigenza scolastica è quasi paradossale. Il “quasi” ha senso, in questo caso, perché a Gassino la situazione è proprio quella predetta. Da mesi l’amministrazione comunale sta cercando di capire se l’ente scolastico ha ricevuto i 22mila e 400 euro che il Governo ha promesso nell’ambito del progetto #scuolebelle. Eppure non ha mai ottenuto risposta. Lettere, mail, richieste di chiarimenti: la dirigente scolastica, Maria Maddalena Tafuro, non ha mai dato una spiegazione chiara. Non ha mai detto “sì, quei soldi sono arrivati” e neppure “no, non li abbiamo ricevuti”. “Abbiamo ricevuto direttive precise da parte del ministero dell’istruzione - commenta il capogruppo di Dialogassino, Antonio Casciano - ci è stato detto di collaborare con la scuola per decidere insieme come spendere quei soldi. Eppure il piano di edilizia scolastica #scuolebelle è partito a luglio; da inizio settembre abbiamo iniziato a chiedere chiarimenti alla dirigente, le abbiamo scritto più volte in via ufficiale. Lei ha risposto una sola volta, alla nota da noi inviata il 3 novembre, eludendo la domanda e dicendo che gli interventi di manutenzione previsti sugli edifici scolastici sono già noti all’ufficio tecnico comunale. Ma non ci ha detto se quei soldi sono arrivati o no”. Dopo la comunicazione del 3 novembre e la risposta non attinente ricevuta, il sindaco Cugini è tornato all’attacco scrivendo un’ulteriore lettera alla dirigente scolastica. Non ha mai ricevuto risposta. “Come sono i nostri rapporti con Tafuro? In generale è abbastanza disponibile - dice Casciano -, tanto io quanto il sindaco le abbiamo parlato più volte. In questo caso, però, non riusciamo a capire cosa ha deciso di fare di quel contributo economico. E il tempo stringe, visto che i fondi sono da spendere entro fine anno”. Nulla ha a che fare, con la reticenza della dirigente, la questione dell’autonomia scolastica. “Qui non si tratta di autonomia scolastica, il fondo erogato dallo stato non riguarda la didattica - continua Casciano -. Si parla di manutenzione degli edifici, che sono di proprietà del Comune. E poi, nonostante il decreto statale fosse confuso, c’è scritto chiaramente che le amministrazioni devono rapportarsi con la scuola”. Insomma, visto che è da quasi tre mesi che attendono una risposta, Antonio Casciano e l’assessore Valerio Marando hanno deciso di andare direttamente a parlare di persona con la dirigente scolastica. Quella che dovrebbe essere una prassi assolutamente normale, è diventata una notizia. Ma i problemi di comunicazione scuola-amministrazione sono ormai un dato di fatto. Riguardano anche un altro aspetto. “Nel bilancio abbiamo stanziato fondi per l’ampliamento del POF, destinando oltre 9mila euro rispetto ai 7 degli scorsi anni - spiega Casciano -. L’incremento, per essere erogato, aveva però bisogno di un progetto da finanziare. Abbiamo chiesto una rosa di progetti alla scuola: era l’8 ottobre, ancora non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.
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