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SETTIMO. Universal, scrive il liquidatore: "I Tfr non sono spariti"

SETTIMO. Universal, scrive il liquidatore: "I Tfr non sono spariti"
Riceviamo e pubblichiamo la replica di Luigi Salusso, liquidatore dell’Universal, all’articolo pubblicato la scorsa settimana “La Procura di Ivrea indaga sull’Universal”, in cui alcuni ex dipendenti denunciavano il mancato incasso dei loro Tfr.   “La prospettazione dei fatti proposta dalla “dozzina di ex dipendenti” non è veritiera ed è altrsì gravemente lesiva dell’immagine di Universal. In particolare, è falsa la riferita circostanza secondo cui il “denaro” accantonato presso il fondo di tesoreria sarebbe “sparito”. Come la società ha avuto modo di riferire ai sindacati ed ai lavoratori (da ultimo con la comunicazione inviata a Confial in data 10 novembre u.s. che si alla presente), l’equivoco è nato da una incongruenza - legata all’affitto d’azienda e alle pendenza della procedura concorsuale adita da Universal – presente nell'invio delle denunce mensili Uniemens. Universal, rilevato l'incongruenza tramite il suo consulente del lavoro, ha già provveduto ad inviare in data 16 e 17 settembre u.s. Le necessarie rettifiche ed è in attesa che l'Inps completi la procedurra di correzione delle variazioni formali. È lo stesso ente previdenziale ad aver confermato la descritta circostanza tramite una nota correttamente pubblicata in data 11 novembre u.s. Sul sito internet La Voce. Si ribadisce, quindi, che le somme sono state correttamente accantonate presso il fondo di tesoreria e che le stesse non risultano disponibili per un mero disguido formale. Ciò chiarito, il sottoscritto, nella sua qualità di liquidatore di Universal spa in liquidazione, precisa che non ha mai ricevuto richieste di appuntamento da parte degli ex dipendenti in relazione alla vicenda in esame e soprattutto dal momento dell'inizio della sua attività. Nei primi giorni di settembre, momento a cui risalgono le prime richieste si è attivato risolvendo il problema di sua competenza in 15 giorni, come già segnalato. Giova inoltre ricordare che nel descritto errore formale sono da sempre state tenute informate le principali organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) firmatarie del ccnl applicato dalla società e rappresentative di tutte le maestranze. Anche le ulteriori presunte “anomalie” evidenziate nell'articolo non sono in realtà tali e sono state riportate dagli ex dipendenti in modo non veritiero e del tutto fuorviante. La contrattazione con i dipendenti – propedeutiche all'affitto di azienda stipulato con Carioca srl ed alla richiesta di accesso alla procedura di concordato “con riserva” - è sfociata in un regolare accordo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dai singoli dipendenti. Tutti gli accordi legittimamente stipulati con i lavoratori sono frutto di libere scelte negoziali certamente non coartate da Universal. La considerazione finale circa la “pianificazione del fallimento” paventata nella parte finale dell'articolo (evidenziata nel sommario) è chiaramente frutto di una non corretta padronanza degli istituti giuridici sottesi alla vicenda societaria. Sia infatti sufficiente ricordare che Universal ha concesso in affitto la propria azienda a Carioca srl, alla quale competono in via esclusiva gli eventuali utili generati all'attività svolta successivamente al 24 maggio 2014. Universal, pertanto, non può “incassare tutto l'utile possibile”. Universal non può inoltre non sottolineare che l'affitto di azienda stipulato con Carioca srl ha consentito di salvaguardare il livello occupazionale, garantendo la prosecuzione del rapporto di lavoro a oltre 100 dipendenti. Neppure corrisponde al vero che la procedura di concordato “risulta ferma”. Su conforme istanza di Universal, il tribunale di Ivrea ha concesso alla società termine fino al 15 dicembre 2014 per il deposito del piano attestato di concordato e della relativa documentazione: nelle more, Universa, ogni mese deposita presso il tribunale una relazione illustrativa dell'attività di ordinaria amministrazione e di quanto posto in essere per la predisposizione del piano”.  

Il liquidatore Luigi Salusso

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