Ci hanno messo sei mesi a fare l'analisi del voto, i due consiglieri di Forza Italia Felice Scavone e Giorgio Chiarle. Nel solleone (si fa per dire) di maggio la loro coalizione prendeva una scoppola considerevole dal Pd, che sfruttando l'onda lunga del renzismo sbaragliava tutti al primo turno, e oggi, in un plumbeo pomeriggio di metà novembre, è giunto il tempo di levarsi il sassolino dalla scarpa. Il sassolino si chiama Pino Palena, designato in primavera candidato sindaco del centrodestra con il decisivo avallo di Forza Italia, che nella persona dell'allora coordinatore provinciale Andrea Fluttero benediceva il pediatra mettendola nel frac al buon Scavone. Che, poveretto, dopo 15 anni di militanza, a quella medaglia ci teneva da morire. E invece niente, la spuntò Palena, e per Scavone al danno si aggiunse la beffa di doverlo pure sostenere in coalizione. La rivincita venne alle elezioni, dove sia Scavone che Chiarle la spuntarono. Cominciò comunque un borbottio da pentola di fagioli, coi due che sacramentavano fra i denti contro il partito. L'apice si toccò a ottobre con il voto per la città metropolitana. Il candidato forzista Andrea Tronzano a Settimo prese solo 2 voti. Peccato che sia il duo Scavone&Chiarle che quello Palena&Levato avessero dichiarato di averlo sostenuto. Insomma i conti non tornavano. E ora è tempo di togliersi il famoso sassolino dalla scarpa. “Allora – interviene Scavone - alle ultime elezioni Forza Italia a Collegno ha fatto un solo consigliere. A Grugliasco pure. A Rivoli, a Borgaro, a Leini pure. Ed erano tutti i candidati sindaci. A Settimo, senza il candidato sindaco, ne abbiamo fatti due”. E quindi? Scavone: “E quindi forse occorreva che il partito desse credito a chi si è speso per anni sul territorio, dimostrando passione politica vera senza guadagnarci nulla”. Ma scusate, perchè dopo aver ricevuto quel trattamento vi siete presentati come Forza Italia? Scavone: “Perchè sappiamo accettare le sfide e mettere la faccia al servizio della collettività. Se fossimo andati da soli avremmo preso in giro gli elettori”. Non sarà che vi faceva comodo avere il simbolo? “E perchè?” Per esempio perché avete avuto il traino di un partito nazionale. Scavone: “Ma io sono di Forza Italia da sempre. Abbiamo avuto una parentesi in Fratelli d'Italia solo perchè in quel momento c'era una coalizione di centrodestra unita. Il punto è che adesso bisogna ricostruire un centrodestra senza militarizzare la zona”. E a Fluttero cosa diciamo? Scavone: “Adesso non è più lui il coordinatore, c'è un commissario, Carlo Giacometto, che nella vicenda di Settimo non è entrato nel merito. Noi comunque ci auguriamo che col senno di poi si riconosca che chi ha avuto la costanza di agire sul territorio ha portato dei risultati” Chiarle: “C'era qualcuno, che poi ha preso 25 voti, che diceva che ero uno sconosciuto...” (Antonella Rignanese, ndr) Scavone: “Non ci servono soggetti che si fanno vedere a votare da tutte le parti (il riferimento è a Ruggero Scagnetto, anche lui candidato nella lista di Forza Italia e tornato recentemente agli onori della cronaca per aver votato alle primarie Pd nel 2013, ndr). Se le “sentinelle” che abbiamo sul territorio sono queste, non abbiamo un futuro”. Insomma, è per questo che non avete votato Tronzano? “Chi l'ha detto? Noi abbiamo votato Trozano”. Quindi Palena mente. Chiarle: “Non è questo il tema della diatriba” Scavone: “Palena è stato il nostro candidato e finita la campagna elettorale non ha più interferito con la nostra attività”. Va bene. Ma allora l'avete rimproverato per non aver votato Tronzano? Scavone: “Non eravamo candidati noi. Io comunque prima di decidere di fare il listone con il Pd per la città metropolitana partecipai a una riunione caldeggiando la presentazione di una lista autonoma di Forza Italia. E avremmo sicuramente fatto un risultato migliore: dei nostri avrebbero corso in 18... E' stato deciso diversamente e ci siamo adeguati”.
lorenzobernardi@giornalelavoce.it
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