Tutto bloccato. Investimenti, manutenzioni: poco o nulla rischia di salvarsi dalla falce del Patto di Stabilità. La situazione in cui San Mauro Torinese si trova oggi è quella che nessun’amministrazione comunale, mai, vorrebbe dover affrontare. Rispetto alle previsioni di bilancio, infatti, si sono formati in questi mesi alcuni “buchi” molto consistenti. In sostanza mancate entrate, ingenti, che ora dovranno essere coperte con nuovi tagli e che impediranno di realizzare le (già poche) opere e le manutenzioni previste. Il problema sta tutto nelle minori entrate per oneri di urbanizzazione (entrate che erano date per certe, ma che poi non si sono concretizzate), nel mancato pagamento delle tasse da parte di un numero sempre maggiore di cittadini, ma soprattutto nei forti tagli ai trasferimenti da parte dello Stato. Un mix quasi letale, che fa tremare i muri del municipio di via Martiri della Libertà. Intendiamoci: all’orizzonte non c’è il rischio concreto di un default o di un tracollo finanziario per l’ente comunale. La situazione è molto complicata, ma non irrisolvibile. Saranno necessari, manco a dirlo, nuovi sacrifici. E bisognerà tenersi ancora per un po’ i buchi nelle strade e l’illuminazione difettosa: nel caso in cui non arrivi nuova liquidità, per colpa del Patto di Stabilità verranno bloccate le opere (sia le manutenzioni, come strade e illuminazione, che le costruzioni ex-novo, come l’area cani a Sant’Anna) già inserite nel “titolo II” del bilancio 2014. “La situazione non è delle migliori - commenta l’assessore al bilancio Grazia Gilardi -. Le minori entrate ci hanno creato problemi sul titolo II: i minori trasferimenti, purtroppo, dovranno costringerci a fare nuovi tagli per restare dentro il Patto di Stabilità. Un patto che consiglio caldamente di ripensare completamente, nella stesura della Legge di Stabilità 2015. IN queste condizioni, per i Comuni è diventato impossibile mantenere gli equilibri con così poche entrate. Non c’è più la stessa situazione di quando il patto fu introdotto, vent’anni fa. Oggi serve una modifica sostanziale”. Insomma, se già il “range” di azione degli amministratori comunali era limitato per ristrettezze economiche, in questo momento la gestione della cosa pubblica si è limitata a semplice “osservazione” dell’esistente, senza possibilità di investimento, programmazione o intervento alcuno. Nemmeno le manutenzioni, ormai, possono più essere garantite al 100%. E dunque, che futuro si prospetta per gli enti locali? Di questo passo, tanto vale commissariarli… Tanto il volere del cittadino che va a votare per scegliere il proprio sindaco non può in ogni caso essere rispettato. “La condizione in cui ci ritroviamo è davvero pesante - spiega Gilardi -, le decisioni che si possono prendere a livello politico sono praticamente ridotte a zero: abbiamo le mani legate. Vi dirò di più: le decisioni vere, prese da sindaco, assessori e consiglieri, influiscono meno del 5% sul bilancio comunale. Si parla di poche migliaia di euro, nulla più”. Impossibile non richiamare alla mente, in questa situazione disastrosa, quei 220mila euro che San Mauro dovrà versare al Credito Sportivo per la piscina di piazza Gramsci. Soldi che oggi servirebbero come l’oro. Ma gli amministratori dovranno farsene una ragione: è una “tassa” che dovranno versare per i prossimi 35 anni…
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