L’esperimento, seppur largamente criticato, ha retto all’impatto del primo “anno di sperimentazione”. Dunque si ripeterà anche nel 2015, con alcuni aggiustamenti (si spera). I centri estivi comunali, insomma, finiscono definitivamente in soffitta. E diventa prassi, per il secondo anno consecutivo, affidare il servizio dell’estate ragazzi alle varie associazioni sanmauresi che operano con i giovani del territorio. Durante la commissione affari sociali, tenutasi lo scorso giovedì, il sindaco ha relazionato sull’andamento dei centri estivi 2014. Numeri positivi che incoraggiano a continuare sulla strada inaugurata la scorsa estate: se nel 2013 il Comune aveva speso circa 100mila euro per fornire il servizio (incassandone circa 37mila, il 36% della spesa totale), quest’anno l’esborso per le casse pubbliche è stato letteralmente abbattuto. Si parla di circa 12mila euro spesi, tutti utilizzati come contributo alle famiglie meno abbienti che hanno fatto richiesta di sgravi fiscali. Un risultato che, inevitabilmente, dà una netta indicazione sulla direzione da seguire. Ecco perché il lavoro della commissione si è concentrato più che altro sulle lacune del servizio, in modo da migliorarne l’offerta in vista dell’estate 2015. In primis, le lamentele dei genitori. “Alcuni genitori, soprattutto dei bambini che frequentano le scuole materne, hanno espresso pareri negativi” ha ammesso lo stesso sindaco Dallolio, che poi ha garantito che il comune “terrà maggiormente conto di questa fascia d’età” da ora in avanti. Non è mancata, come già nei mesi scorsi, la polemica riguardo la mancata consegna della documentazione necessaria da parte di alcune delle associazioni che nel 2014 hanno fornito il servizio. “Non tutte le associazioni avevano le coperture assicurative, e questo è molto grave” hanno fatto rilevare i consiglieri di minoranza Paola Antonetto (Udc) e Giacomo Gilardi (5 Stelle), sollecitando il Comune ad un maggiore controllo della documentazione che garantisca totale sicurezza alle famiglie sanmauresi. Su questo punto, però, la posizione ufficiale del Comune è già stata espressa: non è competenza diretta dell’ente pubblico andare a “fare le pulci” in casa della singola associazione per controllare che sia tutto in regola. Sembra probabile, però, che il sindaco Dallolio farà lavorare i suoi uffici in modo che trovino una soluzione al problema: lavarsene le mani sarebbe un autogol non indifferente. E i consiglieri di minoranza aspettano al varco. Un altro dubbio riguarda il costo delle rette. Da molte parti è stato registrato un aumento rispetto al 2013, quando ancora il servizio faceva capo al Comune. “La maggior parte delle associazioni aveva prezzi in linea con gli anni precedenti. Solo alcune erano decisamente più care, ma questo è dovuto al fatto che offrono servizi diversi”. E ancora: da migliorare ci sarà sicuramente la tempistica di comunicazione alle famiglie. Quest’anno ci si è mossi tardi, causando incertezza e confusione. “A febbraio ci riuniremo per definire il tutto, in modo da informare per tempo i sanmauresi” spiega il sindaco Dallolio. Insomma, di lavoro da fare ce n’è parecchio. Ma la direzione è quella giusta. Perlomeno per le casse del Comune.
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