Ci sarebbero anche i “rifiuti speciali” di Robassomero tra quelli sepolti nella “Terra dei Fuochi” in Campania, tra le province di Napoli e Caserta. Si tratta delle “terre di filtrazione” - processo chimico per depurare le acque inquinate - dell’Agip. E’ quanto emerge dalla relazione “Le rotte della Terra dei Fuochi”, condotta da LegAmbiente. Ecco il passo “incriminato”: “Secondo l'accusa, la falda è stata avvelenata a partire dagli anni Settanta con continui ed illeciti sversamenti di sostanze tossiche organizzati dal gruppo camorristico (...) Dai processi in corso sulle discariche dei veleni, come quello relativo alla gestione della discarica di Pianura, spuntano altri documenti tecnici al vaglio dei magistrati che allargano ancora lo spaccato dei rifiuti finiti in Campania: a Pianura, secondo queste relazioni, sono stati trovati ceneri dell’impianto Enel di Brindisi, fanghi fitopressanti di concerie di Chivasso, terre di filtrazione dell’Agip di Robassomero, polveri di amianto di Torino (...) Questi documenti e i numeri raccolti ed elaborati da Legambiente riescono solo parzialmente a dare l’idea del peggiore e meglio riuscito esperimento criminale giocato sui rifiuti ai danni di intere comunità̀. Avvelenamento di cui oggi, a differenza di ieri, conosciamo però i responsabili, i nomi e i cognomi, insieme alle sigle delle loro società e i numeri di targa dei loro mezzi. Veri e propri criminali che adesso dovrebbero essere chiamati, insieme a chi gli ha conferito i rifiuti e a chi, per inerzia o collusione, non li ha contrastati, a rispondere dinanzi alla legge, risarcendo i danni economici e morali alle comunità-vittime”. Dalla relazione emerge come in Piemonte, nel 2013, sono state accertate 237 infrazioni ambientali, con 625 denunce e 82 sequestri. E LegAmbiente ricorda inoltre come il 4,1% degli smaltimenti illegali avviene proprio in Piemonte, e in provincia di Torino è pari all’1,2%. Per questo motivo, la Regione da quando si è insediata la nuova Giunta ha deciso di inasprire i controlli, come fermamente voluto dall’assessore Alberto Valmaggia. Lo stesso ha anche deciso di inserire importanti modifiche nella legge regionale sul trattamento dei rifiuti pericolosi e speciali, potenziando i controlli durante tutta la filiera.
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