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CUORGNÈ. Fermato per l’alcol, i medici buttano via i referti che lo provano

CUORGNÈ. Fermato per l’alcol, i medici buttano via i referti che lo provano

Sospensione medici

Finisce fuori strada dopo aver alzato un po' troppo il gomito. Viene sottoposto agli esami di rito ma poi i medici buttano i risultati. Perché tanto il diretto interessato non aveva voluto firmare il trattamento dei dati sensibili. Con il risultato che il tasso alcolemico resta un mistero, ma per tutta risposta ora Enrico Luciani, giovane di Cuorgnè, deve sorbirsi anche un processo presso il tribunale di Ivrea. Venerdì scorso le parti hanno formulato le conclusioni e il giudice Claudia Maria Colangelo ha rinviato al 27 luglio prossimo la lettura del dispositivo. I fatti risalgono al febbraio del 2013. Luciani aveva avuto un incidente stradale autonomo, era finito contro il muro di recinzione di un'abitazione e contro una cabina dell'Enel. Immediati erano stati i soccorsi. E Luciani era subito parso alticcio, non fosse che per l'alito vinoso. Era stato portato all'ospedale. "Il medico che lo aveva poi visitato ha riferito che Luciani non aveva voluto sottoporsi all'alcol test, ma soltanto agli esami del sangue, e poi se n'era andato via" ha sottolineato il Pubblico Minsitero Claudia Oberto, chiedendo la condanna a sei mesi di arresto e 1500 euro di ammenda. Di diverso avviso l'avvocato difensore Gianpiero Bonino, che ha chiesto l'assoluzione: "il mio assistito – ha motivato -, semplicemente, non aveva voluto firmare il trattamento dei dati sensibili, ma questo non toglie che i referti siano utilizzabili, invece sono stati buttati via, e non è stato sottoposto all'alcool test perché l'ospedale ne era al momento sprovvisto".

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