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22 Gennaio 2016 - 10:50
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Una vecchia piastrina arrugginita, acquistata sul mercato dell'on line a poche decine di euro, ha riportato a casa qualcosa di un giovane alpino, uno dei tanti che non fece più ritorno dalla campagna di Russia del 1943. Una piastrina con il suo nome, Giuseppe Perotti, quello dei suoi genitori e del suo paese, Barge, nel Cuneese. Giuseppe Perotti aveva 23 anni e apparteneva alla 21a compagnia del battaglione Saluzzo, II Reggimento alpini. Di lui non restava nulla: non un luogo di morte, non una data, nemmeno una traccia, tanto meno una tomba. Era semplicemente "disperso durante la ritirata".
Tutto questo fino a pochi giorni fa, quando è riemersa all'improvviso la sua piastrina. E questo grazie a Roberto Venturini, trentenne di Rivignano (Udine), anche lui un alpino: "L'ho trovata su un sito internet - racconta -, uno dei tanti, gestiti soprattutto da russi, che mettono all'asta vecchi cimeli della Seconda Guerra Mondiale. Materiale rinvenuto nella steppa, sui luoghi di battaglia". Venturini, appassionato di storia, ha iniziato ad interessarsi del fronte russo sentendo i racconti del nonno, anche lui alpino: "Mi raccontava di aver perso un carissimo amico in Russia - spiega - e di non aver mai più saputo nulla di lui. Così ho iniziato a cercare: sui libri, parlando con le persone, su internet. E mi sono imbattuto in decine di storie simili. Quando poi riesco a trovare tracce concrete, come piastrine e oggetti riconducibili ad una persona, faccio di tutto per riportarle in Italia. Così è stato per Giuseppe Perotti. Era il minimo che potessi fare". Venturini l'ha comprata e nei giorni scorsi ha avuto "l'onore" di riconsegnarla davanti a duemila alpini cuneesi, a fianco del labaro nazionale Ana, durante la commemorazione della battaglia del 1943 di Nowo Postojalowka, l'ultima prima della ritirata. Ma non ha avuto la soddisfazione di riconsegnarla direttamente alla famiglia. "Abbiamo fatto ricerche su Perotti - spiega Renato Chiavassa, presidente della sezione alpini Monviso, di Saluzzo - ma purtroppo non ha familiari o parenti stretti". Ora la piastrina è nelle mani del Comune. "La custodiremo e cercheremo gli eredi di Perotti - spiega il sindaco di Barge, Luca Colombatto -. E' un dovere che abbiamo non solo nei confronti di Perotti, ma anche di Venturini e di tutti gli alpini che si impegnano per mantenere vivo il ricordo della Cuneense".
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