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BRA (CN). Cheese 'sos formaggi montagna', troppa igiene li affossa

BRA (CN). Cheese 'sos formaggi montagna', troppa igiene li affossa

carlo petrini

Troppa igiene nei caseifici rischia di affossare per sempre i pregiati formaggi di montagna e, di conseguenza, di spopolare pascoli ed alpeggi, "senza dare alcun vantaggio in termini di salute". E' uno dei temi forti della 10/a edizione di 'Cheese', la manifestazione internazionale 'delle forme del latte' che si terrà dal 18 al 21 settembre a Bra, la città sede di Slow Food, dove oggi è stata presentata. La kermesse biennale, visitata nel 2013 da 250 mila persone, farà un focus sulle 'Terre alte' e sulle storie dei giovani che hanno scelto di vivere e lavorare in montagna, anche se i costi per produrre sono il doppio rispetto alle zone di pianura. Centinaia gli stand di produttori, in maggioranza piccolissime aziende, paese ospite la Spagna. La battaglia è contro l'omologazione dei formaggi. "L'industria - spiega Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità - fa la parte del leone con il 96% della produzione casearia, ma resiste ancora un 4% di piccole filiere che in altri comparti alimentari sono invece sparite. La battaglia attuale è la più delicata: il livello di igiene richiesto dalle norme in vigore nei caseifici, anche di piccolissime dimensioni, abbatte la carica batterica del latte, quella negativa ma anche quella positiva. E si devono quindi aggiungere i fermenti: il problema è che vengono utilizzati gli stessi, prodotti da pochissime aziende in tutto il mondo. Non sono nocivi, ma omologanti, dobbiamo difendere la flora batterica che è caratteristica di ogni formaggio". Un concetto sposato dall'assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero: "Per 50 anni - ha detto - abbiamo fatto la guerra ai microbi, ma le muffe non hanno mai ucciso nessuno, mentre ogni anno nella sola Italia 250 mila persone muoiono di cancro. E allora che 'Cheese' sia la festa dei microbi, evviva i microbi". La prossima edizione di 'Cheese' "Sarà la prima dopo l'abolizione del regime delle quote latte - ricorda Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia - i piccoli produttori si trovano a dover fronteggiare una difficoltà in più. Le montagne sono considerate 'aree svantaggiate', sarebbe più giusto definirle 'danneggiate' ed è ora che le istituzioni ed il legislatore cambino atteggiamento dando più forza alle identità delle produzioni". A 'Cheese' "verrà esaltata la biodiversità, contro l'omologazione - sottolinea Carlo Petrini, presidente di Slow Food internazionale - è una manifestazione nata nel '97: in questi 18 anni la cultura del cibo è molto cambiata, ma dobbiamo ancora fare una lunga strada per ottenere maggiore attenzione verso produttori, casari e allevatori, specialmente di piccola scala: siamo in un paese in cui si paga ancora il latte 30 centesimi al litro".
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