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POLLENZO. Tv: 'I signori del vino', viaggio nel Vigneto Italia

POLLENZO. Tv: 'I signori del vino', viaggio nel Vigneto Italia

vino

L'agricoltura ed il mondo del vino raccontato in tv cercando di seguire l'esempio di Mario Soldati, senza spazio per "mostri sacri", super esperti che dettano legge su calici e fornelli. La presentazione del nuovo programma 'I signori del vino', in onda dal 31 gennaio su Rai2, è stata l'occasione per un attacco ai talent di cucina e ad certi cliché legati al mondo dell'enogastronomia. E' stato diretto l'attacco di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e dell'Università di Scienze Gastronomiche, che ha ospitato il lancio del programma. "Siamo stufi - ha detto - dei grandi intenditori che magnificano profumi nei vini che il pubblico non può percepire", o degli chef si trasformano in star, "in programmi come Masterchef e simili". "Conosco Cracco - ha detto Petrini - tifavo per lui quando era un giovane sfigato con una piccola trattoria, ho conosciuto Barbieri 26 anni fa e Bastianich quando era un bambino: sono brava gente, persone intelligenti e di cuore che si trasformano per quella maledetta audience". Molto critico anche Marco Giudici, vicedirettore di Rai2: "Certi programmi - ha affermato - mostrano un focus privilegiato sulla relazione assassina che c'è tra chi ha il sapere ed è qualcuno e chi non ce l'ha ed è nessuno". 'I signori del vino', in onda alle 23,45 per 10 puntate, realizzato in collaborazione con il ministero delle Politiche Agricole, avrà tutt'altro taglio. Si racconterà il 'vigneto Italia', dalle Langhe a Pantelleria, per raccontare "cosa sta dietro e dentro" (uomini, cultura, economia) al vino italiano. E' curato dal direttore del Tg2 Marcello Masi e dal vicedirettore Rocco Tolfa. Le prime puntate, una dedicata al Piemonte l'altra alla Sicilia, sono state mostrate oggi in anteprima a Pollenzo. "E' - ha detto Giudici - un programma che, pur avendo ritmo, velocità, concatenazione di testi e stacchi musicali richiesti oggi da una tv che voglia farsi vedere, ha un tratto distintivo di meticolosità". L'ispirazione è venuta dal 'Viaggio' di Mario Soldati: "Quell'opera - ha detto Petrini - è uno dei più grandi prodotti della tv italiana ed è una lezione di antropologia. A 58 anni da quel 'Viaggio', il vino italiano aveva bisogno come il pane di questa nuova iniziativa e una volta tanto - ha sorriso il fondatore di Slow Food - è giusto parlare bene di questa Rai". Con i 'Signori del vino' - ha detto Marcello Masi - "abbiamo portato al centro della comunicazione del servizio pubblico lo straordinario lavoro, la passione, la creatività che emanano dalla campagna, dal mondo del vino e dal milione di persone che vi lavorano. E' un atto dovuto". "Spesso - ha aggiunto Tolfa - in tv il vino è un bicchiere che gira in mano ad un sommelier, noi vogliamo raccontare invece uomini e territori che lo hanno portato in bottiglia".
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