POLLENZO. Tv: 'I signori del vino', viaggio nel Vigneto Italia
23 Gennaio 2015 - 18:26
vino
L'agricoltura ed il mondo del vino raccontato in tv cercando di seguire l'esempio di Mario Soldati, senza spazio per "mostri sacri", super esperti che dettano legge su calici e fornelli. La presentazione del nuovo programma 'I signori del vino', in onda dal 31 gennaio su Rai2, è stata l'occasione per un attacco ai talent di cucina e ad certi cliché legati al mondo dell'enogastronomia. E' stato diretto l'attacco di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e dell'Università di Scienze Gastronomiche, che ha ospitato il lancio del programma. "Siamo stufi - ha detto - dei grandi intenditori che magnificano profumi nei vini che il pubblico non può percepire", o degli chef si trasformano in star, "in programmi come Masterchef e simili". "Conosco Cracco - ha detto Petrini - tifavo per lui quando era un giovane sfigato con una piccola trattoria, ho conosciuto Barbieri 26 anni fa e Bastianich quando era un bambino: sono brava gente, persone intelligenti e di cuore che si trasformano per quella maledetta audience". Molto critico anche Marco Giudici, vicedirettore di Rai2: "Certi programmi - ha affermato - mostrano un focus privilegiato sulla relazione assassina che c'è tra chi ha il sapere ed è qualcuno e chi non ce l'ha ed è nessuno". 'I signori del vino', in onda alle 23,45 per 10 puntate, realizzato in collaborazione con il ministero delle Politiche Agricole, avrà tutt'altro taglio. Si racconterà il 'vigneto Italia', dalle Langhe a Pantelleria, per raccontare "cosa sta dietro e dentro" (uomini, cultura, economia) al vino italiano. E' curato dal direttore del Tg2 Marcello Masi e dal vicedirettore Rocco Tolfa. Le prime puntate, una dedicata al Piemonte l'altra alla Sicilia, sono state mostrate oggi in anteprima a Pollenzo. "E' - ha detto Giudici - un programma che, pur avendo ritmo, velocità, concatenazione di testi e stacchi musicali richiesti oggi da una tv che voglia farsi vedere, ha un tratto distintivo di meticolosità". L'ispirazione è venuta dal 'Viaggio' di Mario Soldati: "Quell'opera - ha detto Petrini - è uno dei più grandi prodotti della tv italiana ed è una lezione di antropologia. A 58 anni da quel 'Viaggio', il vino italiano aveva bisogno come il pane di questa nuova iniziativa e una volta tanto - ha sorriso il fondatore di Slow Food - è giusto parlare bene di questa Rai". Con i 'Signori del vino' - ha detto Marcello Masi - "abbiamo portato al centro della comunicazione del servizio pubblico lo straordinario lavoro, la passione, la creatività che emanano dalla campagna, dal mondo del vino e dal milione di persone che vi lavorano. E' un atto dovuto". "Spesso - ha aggiunto Tolfa - in tv il vino è un bicchiere che gira in mano ad un sommelier, noi vogliamo raccontare invece uomini e territori che lo hanno portato in bottiglia".
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