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09 Settembre 2013 - 23:27
In foto il nuovo Presidente della Cantina Sociale di Cuceglio Massimiliano Bianco
Una buona dose di coraggio, tanta intraprendenza e caparbietà e un'estrema fiducia in ciò che il territorio può offrire. Sono queste le basi su cui Massimiliano Bianco ha deciso di subentrare come nuovo Presidente della Cantina Sociale di Cuceglio, nonostante una gestione precedente che ha lasciato sul pavimento debiti che ammontano (state bene a sentire) ad un milione di euro! Tanto che l'ex Cda, guidato da Ettore Cuffia, ai primi di agosto, di fronte all'approvazione di un bilancio in vertiginoso passivo, ha azzerrato le quote sociali ed estinto i debiti, ammontati a circa 300mila euro, nei confronti dei viticoltori, per il conferimento di sette anni di uve. Le voci di un possibile fallimento erano nell'aria da un po' di tempo. Per evitare il tracollo della Cantina, che opera dal 1960 quando venne fondata da un ristretto gruppo di viticoltori, si ipotizzavano due sole vie d'uscita. La prima, scartata in fretta, era la cessione ai Vignaioli Piemontesi. La seconda l'acquisizione da parte della Cantina Briamara di Caluso, di cui Bianco è titolare insieme alla moglie Elisa Barbero e al braccio destro Claudio Cavi. Dopo qualche calcolo e tantissimi grattacapi i calusiesi hanno propeso per un compromesso. Senza azzardi il 9 agosto sono diventati soci della Cantina cucegliese e hanno rifondato la società. Non sarà una passeggiata ricominiciare e men che meno riconquistare la fiducia dei viticoltori dopo l'esperienza assai deludente dell'ultimo direttivo. "Non nascondiamo che il debito ci sia – spiega Massimiliano Bianco in un atteggiamento di apertura e di trasparenza che alla Cantina non si trovava da tempo -. Non vogliamo indagare sul perchè sia stato creato ma vogliamo concentrarci sul businnes plane per ripartire. Siamo canavesani, ci piange il cuore nel veder morire un importante realtà come questa. Abbiamo delineato una strategia che metta al primo posto la tutela dei conferitori e la copertura del mutuo in essere. Pagheremo entro l'anno vitivincolo ed introdurremo un Premio Produzione. Va ribaltato il vecchio concetto: i soci devono essere partecipi non estranei. Vogliamo indire assemblee periodiche e rivalorizzare la struttura, farne un luogo anche di accoglienza e di eventi, a partire dalla cena della vendemmia". I propositi poggiano su presupposti piuttosto solidi. Bianco, 38 anni, lavora nel settore da circa vent'anni. Si è formato sul campo: per 12 anni è stato anche dipendente della Cantina sociale di Caluso. Ha fondato le Cantine Briamara ispirandosi al nome della località d'origine della moglie e con il direttore Claudio Cavi attualmente esportano il 90 per cento del prodotto (Erbaluce, Spumante e Passito) in Germania, Repubblica Ceca, Danimarca, Usa, Cina. "Vogliamo dare respiro anche alla Cantina Sociale – sottolinea Bianco – parteciperemo alle feste dell'uva di Caluso e di Cuceglio, saremo al VinItaly ad aprile e a fiere nazionali". Un nuovo approccio riguarda anche le altre aziende. "Non vogliamo – sottolinea il nuovo Presidente - essere concorrenti delle altre realtà sul territorio. L'unione fa la forza. Per esempio: la Cantina di Caluso fornisce per la maggior parte privati, Cuceglio fornisce per l'80 per cento la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e l'altro 20 per cento si trova al punto vendita. Si potrebbero coniugare i due ambiti, lo stesso si potrebe fare con le Cantine, aumentando anche la quantità di prodotto esportabile. I clienti ci sono, le potenzialità anche: dal 9 agosto abbiamo calcolato 60 ettolitri di vino e abbiamo già 150mila bottiglie prenotate per la GDO. Abbiamo una collaborazione già in atto per ottimizzare i costi di produzione con la Cantina Rosignano Monferrato per vinificare il vino rosso, mentre qui vinificheremo qui l'Erbaluce e il Canavese Rosso. La Cantina ha anche una vita propria, quattro dipendenti e delle proprietà, e vorremmo trovare altri vigneti".
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