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Cronaca

Rapina lampo in farmacia in Canavese: irruzione con il cacciavite e fuga prima della chiusura

Rapina in farmacia a Grosso Canavese: minaccia con cacciavite. Indagano i Carabinieri, acquisiti i filmati.

Rapina lampo

Rapina lampo in farmacia a Grosso Canavese, irruzione con il cacciavite e fuga prima della chiusura

Un ingresso rapido, il volto coperto da una sciarpa e la minaccia di un cacciavite puntato per imporre silenzio. In pochi istanti, nella serata di lunedì 29 dicembre, la farmacia di strada Camporelle a Grosso Canavese si è trasformata nel teatro di una rapina lampo, consumata poco prima dell’orario di chiusura. Il malvivente è riuscito a fuggire con il denaro presente in cassa, mentre l’ammontare del bottino non è ancora stato quantificato.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo ha scelto un momento preciso per entrare in azione. All’interno dell’esercizio non c’erano clienti e la titolare si trovava sola. L’aggressore, con il viso parzialmente nascosto, ha fatto irruzione e, sotto la minaccia dell’utensile, ha costretto la farmacista a consegnare il contante. L’azione è durata pochissimo: presa la cassa, l’uomo si è allontanato rapidamente, facendo perdere le proprie tracce in pochi minuti.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Mathi insieme al Nucleo Operativo della Compagnia di Venaria, che hanno avviato immediatamente le indagini. L’attenzione degli investigatori si concentra ora sugli impianti di videosorveglianza presenti nella zona, sia quelli della farmacia sia quelli di esercizi e abitazioni vicine. Le immagini potrebbero aver ripreso l’autore della rapina durante l’ingresso o la fuga e, secondo una prima ipotesi, anche la presenza di un possibile complice che lo avrebbe atteso all’esterno.

Gli accertamenti puntano a ricostruire con precisione la sequenza temporale del colpo, individuare l’esatta via di fuga e raccogliere ogni dettaglio utile, dall’abbigliamento all’andatura, fino all’eventuale mezzo utilizzato per allontanarsi. Elementi che verranno confrontati con altre segnalazioni e con episodi analoghi avvenuti recentemente sul territorio.

Restano ancora diversi aspetti da chiarire. In primis l’entità esatta del bottino sottratto, poi il ruolo di un eventuale complice e se la rapina possa essere collegata ad altri colpi messi a segno con modalità simili. La scelta dell’orario, l’assenza di clienti e l’utilizzo di un oggetto comune come il cacciavite delineano un’azione rapida e opportunistica, studiata per ridurre al minimo i rischi e massimizzare l’effetto sorpresa.

Ora sarà il lavoro investigativo dei carabinieri, supportato dalle immagini delle telecamere e dalle verifiche sul territorio, a trasformare gli indizi in riscontri concreti. L’obiettivo è dare un nome e un volto al rapinatore e restituire alla comunità un quadro chiaro di quanto accaduto in quella che doveva essere una normale serata di lavoro.

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