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Cronaca
19 Dicembre 2025 - 16:40
Senzatetto muore di freddo in Val di Susa, trovato all’alba sulla SS24 (immagine di repertorio)
La prima luce di un venerdì gelido non gli ha lasciato scampo. Il corpo di un uomo senza dimora è stato trovato riverso lungo la statale 24, all’altezza del bivio per borgata Morelli, nelle prime ore della mattinata di venerdì 19 dicembre. Quando i soccorritori sono arrivati, le sue condizioni erano già disperate: il freddo aveva fatto il suo lavoro in silenzio, prima ancora che fosse possibile tentare davvero di salvarlo.
La segnalazione è scattata all’alba. Sul posto è intervenuta la Croce Rossa di Susa, attivata per conto del 118 Azienda Zero. I sanitari hanno trovato l’uomo in grave stato di ipotermia, disteso sul ciglio della strada, esposto alle temperature rigide della notte appena trascorsa. È stato caricato in ambulanza e trasferito d’urgenza all’ospedale di Susa, ma il viaggio si è rivelato inutile: una volta in pronto soccorso, i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Secondo le prime ricostruzioni, l’ipotesi più accreditata è che l’uomo si sia addormentato all’aperto e che il calo delle temperature lo abbia ucciso. Non viene però esclusa del tutto la possibilità di un malore improvviso, che potrebbe averlo colto mentre si trovava già in condizioni di estrema vulnerabilità. Saranno gli accertamenti successivi a chiarire con maggiore precisione cosa sia accaduto nelle ore precedenti al ritrovamento.
Al momento, l’uomo non ha ancora un nome. I carabinieri della compagnia di Susa stanno lavorando per risalire alla sua identità, anche attraverso il confronto delle impronte digitali, nella speranza di ricostruire la sua storia e, se possibile, rintracciare eventuali familiari. È un passaggio necessario, ma che arriva sempre dopo, quando ormai il freddo ha già presentato il conto.
La morte di un senzatetto per ipotermia non è solo un fatto di cronaca. È una ferita che torna ogni inverno e che interroga l’intera comunità. Dormire in strada, quando le temperature scendono sotto lo zero, non è una scelta neutra: è un rischio concreto, spesso letale. La tragedia avvenuta lungo la statale 24 riporta al centro una realtà che esiste ai margini, ma che riemerge con forza ogni volta che il gelo colpisce chi non ha ripari.
Questa mattina, su quel tratto di strada, non c’era solo un corpo da soccorrere. C’era l’immagine cruda di una fragilità estrema, consumata nel silenzio della notte, mentre la città dormiva. Una morte che pesa e che, ancora una volta, lascia aperte più domande che risposte.

Immagine di repertorio
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