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Cronaca

Tetto in fiamme a Biganzolo, notte di lavoro per i vigili del fuoco

Le fiamme divorano il sottotetto di una palazzina a Verbania, ore di lavoro per i vigili del fuoco e danni ingenti

Tetto in fiamme a Biganzolo, notte di lavoro per i vigili del fuoco

Tetto in fiamme a Biganzolo, notte di lavoro per i vigili del fuoco (immagine di repertorio)

A Biganzolo, frazione di Verbania, un incendio ha aggredito stanotte una porzione consistente del tetto di un edificio residenziale, trasformando una normale giornata feriale in una lunga notte di apprensione. Nessuna persona è rimasta coinvolta, ma i danni sono pesanti e la possibile causa del rogo riporta l’attenzione su un tema spesso sottovalutato nelle case: la sicurezza degli impianti di riscaldamento.

L’allarme è scattato intorno alle 18.30. Quando le prime squadre dei vigili del fuoco sono arrivate sul posto, le fiamme avevano già attecchito nel sottotetto mansardato, adibito ad abitazione, e stavano correndo lungo le travi in legno della copertura. Un contesto delicato, che ha imposto un intervento rapido e articolato per evitare che l’incendio si propagasse all’intero edificio. Sul luogo sono intervenute due squadre complete della sede centrale di Verbania, supportate da un’autobotte e da un’autoscala, indispensabili per operare in sicurezza dall’alto e garantire un flusso continuo d’acqua.

Le operazioni di spegnimento si sono rivelate complesse e prolungate. Il fuoco ha interessato una vasta porzione del tetto, circa cento metri quadrati di copertura, danneggiando gravemente la struttura lignea del sottotetto. L’attacco combinato dall’esterno e dall’interno ha consentito di circoscrivere l’incendio e di evitare conseguenze ancora più gravi, ma il lavoro dei soccorritori si è protratto per ore, fino a notte fonda. Solo intorno alle 2 la situazione è stata dichiarata sotto controllo, dopo le ultime operazioni di bonifica e messa in sicurezza.

Sulle cause dell’incendio sono in corso gli accertamenti, ma non si esclude che l’innesco possa essere legato alla canna fumaria di un generatore di calore in funzione. Un’ipotesi compatibile con il punto di origine delle fiamme e con la tipologia dei danni riscontrati nel sottotetto e sulla falda del tetto. Saranno le verifiche tecniche a chiarire con precisione la dinamica, ma l’episodio riaccende un campanello d’allarme che torna puntuale ogni inverno.

Il rogo di Biganzolo è l’ennesimo richiamo alla prevenzione. Con l’abbassarsi delle temperature aumentano l’utilizzo di stufe, camini e sistemi di riscaldamento domestico, e con essi crescono i rischi legati a una manutenzione insufficiente. Le canne fumarie, se non correttamente controllate e pulite, possono trasformarsi in un pericolo silenzioso, soprattutto in edifici con coperture lignee e sottotetti abitati. In questa occasione il bilancio non registra feriti, ma resta l’immagine di un tetto annerito e di una notte intera passata a combattere il fuoco: un prezzo alto, che poteva essere ancora più pesante.

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