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Cronaca

Sparito per sei anni, ricercato e condannato: la fuga finisce in una casa popolare a Mirafiori

Sette anni di carcere da scontare, l’uomo viveva con la madre in un alloggio Atc

Sparito per sei anni

Sparito per sei anni, ricercato e condannato: la fuga finisce in una casa popolare

Per anni è rimasto fuori dai radar, irreperibile dal 2018, senza una residenza ufficiale e con un ordine di carcerazione pendente. Una latitanza silenziosa, più amministrativa che clandestina, conclusa in uno dei quartieri simbolo della periferia torinese. È a Mirafiori che la Polizia di Stato ha rintracciato e arrestato un uomo di 34 anni, mettendo fine a una lunga assenza e riportando alla luce una vicenda che intreccia legalità, disagio abitativo e fragilità sociali.

Il controllo è avvenuto durante un ordinario servizio sul territorio. Una volante della questura è intervenuta in un alloggio Atc, scoprendo che l’appartamento era occupato abusivamente. All’interno vivevano il 34enne e la madre, senza alcun titolo che legittimasse la presenza nell’abitazione. Gli accertamenti degli agenti hanno subito chiarito la posizione dell’uomo: su di lui pendeva un provvedimento della procura di Asti, che disponeva l’esecuzione di un cumulo di pene pari a sette anni di reclusione.

Con l’arresto è stato eseguito l’ordine di carcerazione, chiudendo un periodo di irreperibilità durato oltre sei anni. Un arco di tempo lungo, durante il quale l’uomo era riuscito a sottrarsi alle comunicazioni ufficiali e ai controlli anagrafici, pur continuando a vivere in città, inserito in un contesto familiare e abitativo segnato dall’irregolarità.

La vicenda riaccende i riflettori su due nodi strutturali che da anni attraversano i quartieri popolari. Da una parte la necessità di rafforzare l’efficacia dei controlli e il monitoraggio delle persone con condanne definitive, affinché i provvedimenti giudiziari non restino lettera morta. Dall’altra la gestione delle occupazioni abusive nelle case popolari, una ferita aperta che genera tensioni sociali, frustrazione tra gli assegnatari in lista d’attesa e un senso diffuso di ingiustizia.

Gli alloggi Atc rappresentano spesso l’ultima frontiera del disagio abitativo. In questi spazi si concentrano storie di marginalità, famiglie in difficoltà economica, percorsi personali complessi. Ma proprio per questo, sottolineano da tempo le istituzioni, la tutela della legalità resta un passaggio imprescindibile per garantire equità e trasparenza nell’assegnazione delle case pubbliche.

Sul piano giudiziario, restano ancora zone d’ombra. Non sono stati resi noti i reati all’origine del cumulo di pene che il 34enne dovrà ora scontare, né i dettagli sulle decisioni che verranno prese in merito all’alloggio occupato. Saranno gli uffici competenti a stabilire i prossimi passaggi, sia sul fronte penale sia su quello amministrativo, nel rispetto delle procedure previste.

L’arresto di Mirafiori non è solo la fine di una fuga durata anni. È anche il segnale di come, dietro un singolo intervento di polizia, si nascondano dinamiche più ampie che riguardano la sicurezza, la giustizia e la tenuta sociale delle periferie urbane.

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