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Cronaca

Muore solo in casa e il cane tenta di salvarlo a morsi prima di lasciarsi morire accanto a lui

Il malore improvviso, l’attesa inutile e il cane rimasto solo fino alla fine

Muore solo in casa

Muore solo in casa e il cane tenta di salvarlo a morsi prima di lasciarsi morire accanto a lui

È una tragedia della solitudine che lascia senza parole quella emersa a Meana di Susa, dove venerdì 5 dicembre 2025 i corpi senza vita di un uomo di 51 anni e del suo cane sono stati trovati all’interno di un’abitazione lungo la strada del Colle delle Finestre, la provinciale 172. Una vicenda maturata lontano da tutto, in una casa isolata, dove nessuno ha sentito, visto, intuito che qualcosa di irreparabile stava accadendo.

A dare l’allarme è stata la sorella dell’uomo, che vive in un altro luogo e che da alcuni giorni non riusciva più a mettersi in contatto con lui. Un silenzio insolito, preoccupante, che l’ha spinta a chiedere aiuto. Quando i soccorsi e i carabinieri della compagnia di Susa sono entrati nell’abitazione, la scena che si sono trovati davanti ha raccontato una storia durissima, fatta di isolamento e attesa.

Secondo i primi accertamenti del medico legale, intervenuto insieme ai sanitari del 118 di Azienda Zero, l’uomo sarebbe morto per cause naturali, con ogni probabilità a causa di un infarto improvviso. La conferma definitiva arriverà dall’autopsia, in programma per oggi, venerdì 12 dicembre, ma il quadro clinico appare già piuttosto chiaro.

Accanto al corpo del 51enne giaceva quello del suo cane. L’animale, rimasto solo in casa dopo la morte del padrone, avrebbe cercato a lungo di svegliarlo, arrivando a morderlo nel tentativo disperato di ottenere una reazione. Sul corpo dell’uomo sono state infatti riscontrate ferite compatibili con i morsi, non come segno di aggressione, ma come ultimo gesto istintivo di un animale affamato e assetato.

Con il passare dei giorni, senza cibo né acqua e senza possibilità di uscire o farsi sentire, anche il cane è morto, consumato dalla fame e dalla sete. Un epilogo crudele, aggravato dalla posizione isolata della casa: nessuno ha udito i latrati, nessuno si è accorto di nulla. Il tempo ha fatto il resto.

La carcassa dell’animale è stata affidata ai veterinari dell’Asl To3, mentre sull’accaduto non emergono responsabilità di terzi. Resta però una storia che interroga una comunità intera, perché dietro quella porta chiusa non c’era solo una morte improvvisa, ma una vita vissuta in solitudine, senza reti, senza sguardi, senza qualcuno che potesse accorgersi prima che fosse troppo tardi.

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