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Cronaca
11 Dicembre 2025 - 21:14
Revocati i domiciliari al 64enne che aggredì l’ex con acido: scatta la sorveglianza speciale (foto di repertorio)
Sono stati revocati gli arresti domiciliari al 64enne condannato a tre anni per avere aggredito l’ex compagna con due bottiglie di acido cloridrico in un salone da parrucchiera di Verbania. L’episodio risale al 28 dicembre dello scorso anno. La decisione introduce però misure restrittive severe: l’uomo dovrà rispettare l’obbligo di firma in caserma ed è stato sottoposto alla sorveglianza speciale, con applicazione del braccialetto elettronico per monitorare ogni spostamento.
Il dispositivo impone inoltre limitazioni rigide. L’uomo non potrà lasciare la propria abitazione tra le 21 e le 7. La vittima, a sua volta, sarà dotata di un apparecchio capace di segnalare alla centrale operativa se l’uomo tenta di avvicinarsi oltre il limite previsto: una distanza minima di 500 metri. È un sistema di protezione pensato per prevenire contatti o tentativi di aggressione, alla luce della gravità dell’episodio.
La condanna è arrivata lo scorso mese con rito abbreviato. Il tribunale ha imposto una pena di tre anni, in linea con la richiesta della Procura. Il giudice ha però riqualificato le accuse. Ha riconosciuto le tentate lesioni gravissime anziché la tentata deformazione permanente dell’aspetto aggravata dalla premeditazione. Ha inoltre derubricato le minacce, escludendo il reato di stalking. Una scelta giuridica che ha ridefinito il quadro accusatorio e determinato l’esito della sentenza.
L’aggressione risale all’ultimo giorno del 2024. Secondo le ricostruzioni, il 64enne aveva raggiunto la donna mentre lavorava nel salone. Aveva portato con sé due bottiglie di acido e le aveva rovesciate su di lei nel tentativo di colpirla al volto e al corpo. L’intervento dei presenti e il rapido soccorso avevano evitato conseguenze più gravi. L’episodio aveva scosso la comunità e riacceso il tema delle violenze contro le donne e dei tentativi di sfregio, fenomeni che negli ultimi anni registrano una crescita preoccupante.
La revoca dei domiciliari non riduce il controllo giudiziario sull’uomo. Le misure introdotte puntano a rendere più efficace la vigilanza, integrando strumenti elettronici e controllo territoriale. Carabinieri e forze dell’ordine potranno verificare in tempo reale eventuali violazioni. La protezione della donna resta centrale, soprattutto in una fase successiva alla condanna, quando il rischio di reiterazione non può essere escluso.
Il procedimento resta aperto sotto il profilo della prevenzione. Le autorità valuteranno la condotta dell’uomo nei prossimi mesi e l’utilità delle misure applicate. È un caso che, ancora una volta, mostra la delicatezza dei percorsi giudiziari in presenza di violenze domestiche e la necessità di rafforzare strumenti di protezione immediata e verificabile.
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