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Cronaca
11 Dicembre 2025 - 10:12
Parto lampo sull’ambulanza: a Torino la bimba nasce durante la corsa in ospedale
Certe sere Torino sembra correre come sempre, con il traffico che stringe le strade e le luci che si accendono tutte insieme. Ma ieri, poco dopo le 18.30, in via Fossata, il ritmo della città è cambiato in un istante, per seguire il tempo diverso della vita che stava arrivando. Una giovane mamma torinese, 33 anni, ha capito che il momento era arrivato troppo in fretta, più in fretta di quanto qualsiasi programma avesse previsto. Il travaglio era già avanzato, e raggiungere il Mauriziano – l’ospedale dove era seguita – era diventato impossibile.
La chiamata al 118 di Azienda Zero è stata immediata, lucida, necessaria. L’ambulanza è arrivata in pochi minuti e ha caricato la donna, direzione Mauriziano. Una corsa che non è durata abbastanza: la vita ha premuto sull’acceleratore, mettendo da parte ogni tempistica umana. L’equipe sanitaria, con un medico e un infermiere a bordo, ha capito subito che la bambina non avrebbe aspettato l’arrivo in ospedale. Troppa fretta di venire al mondo, come spesso accade in quei momenti carichi di emozione e urgenza.
Dentro l’abitacolo dell’ambulanza, trasformato all’improvviso in una piccola sala parto, il tempo ha smesso di somigliare a quello delle sirene e del traffico. Si è fatto intimo, teso, preciso. Passaggi veloci, mani esperte, voci coordinate con la centrale operativa. E poi il primo pianto: un suono che ha tagliato l’aria e capovolto la prospettiva di quella corsa. La piccola è nata lì, tra le braccia del medico e dell’infermiere, accolta dalla luce fluorescente del mezzo e da un’emozione che ha riempito ogni centimetro dell’abitacolo.

L’ambulanza ha proseguito verso il Mauriziano, non più in emergenza, ma con la calma consapevole di chi sta portando in ospedale una mamma e una neonata forti, vive, già legate da una storia da raccontare. Una storia che ha il sapore delle coincidenze che diventano ricordi. Una storia che Torino, per una sera, ha accompagnato senza saperlo.
All’ospedale, i medici hanno preso in carico entrambe: stanno bene. Bene davvero. E mentre la città ha ripreso il suo ritmo, tra semafori e voci sovrapposte, qualcuno – forse senza saperlo – ha incrociato un’ambulanza che non correva più per salvare una vita, ma per custodirne due.
Quell’ambulanza, ieri sera, è stata molto più di un mezzo di soccorso. È stata il primo luogo abitato da una bambina che aveva troppa fretta di iniziare il suo viaggio. E in mezzo ai rumori di Torino, quel primo respiro resterà un momento perfetto, fragile e potente, che nessuno potrà dimenticare.
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