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Cronaca

Aggressioni ai militanti di Fratelli d’Italia: misure restrittive aggravate per un giovane antagonista

Il gip accoglie la richiesta della procura: obbligo di firma quotidiano e divieto di uscire la sera. La Digos indaga anche sull’irruzione alla sede de La Stampa

Aggressioni ai militanti di Fratelli d’Italia: misure restrittive aggravate per un giovane antagonista

Aggressioni ai militanti di Fratelli d’Italia: misure restrittive aggravate per un giovane antagonista (foto di repertorio)

Un giovane appartenente all’area antagonista è finito nuovamente al centro dell’attenzione giudiziaria torinese. La procura ha chiesto — e ottenuto — un inasprimento delle misure restrittive dopo che le indagini della Digos hanno documentato il suo presunto coinvolgimento in due aggressioni contro attivisti di destra, episodi che si aggiungono a un quadro già articolato di precedenti contestazioni.

L’indagato si trovava all’obbligo di dimora a Torino per fatti risalenti al 2023 e al 2024, legati a manifestazioni di area Pro-Pal, proteste contro il governo e momenti di tensione registrati in occasione del G7 sul clima. Una misura già restrittiva, che però non avrebbe impedito — secondo gli inquirenti — nuovi episodi di violenza politica.

A innescare il nuovo provvedimento sono stati due fatti distinti: l’aggressione dell’8 novembre ai danni di alcuni militanti di Fratelli d’Italia davanti a un gazebo nel quartiere Mirafiori, episodio avvenuto in pochi secondi e con modalità fulminee; l’assalto contro attivisti di Gioventù Nazionale – sezione D’Annunzio durante un volantinaggio davanti al liceo Einstein, un luogo che negli ultimi anni non è nuovo a contestazioni e tensioni politiche.

Per questi episodi, il gip ha disposto un pacchetto di misure più severe: obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore serali e notturne. Una risposta che evidenzia la preoccupazione per una possibile escalation e mira a contenere il raggio d’azione dell’indagato.

Non è tutto. La posizione del giovane è ora oggetto di ulteriori accertamenti anche in relazione all’irruzione del 28 novembre nella sede del quotidiano La Stampa, quando un gruppo di manifestanti fece irruzione nei locali del giornale durante una protesta contro la linea editoriale ritenuta filoisraeliana da parte degli attivisti. Incrociare ruoli, presenze e responsabilità è ora uno degli obiettivi della Digos.

Il caso si inserisce in una fase in cui Torino registra un irrigidimento dello scontro politico, soprattutto ai margini dei movimenti studenteschi e dell’area antagonista, con episodi che travalicano la protesta e sfociano in violenze mirate contro gazebo, banchetti e attività di partito. Le misure adottate dal gip, oltre a contenere il singolo, rappresentano anche un segnale: riportare all’interno del perimetro della legalità un conflitto che negli ultimi mesi è tornato a manifestarsi con preoccupante frequenza.

Tribunale di Torino

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