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Cronaca

Neonata morta sulla A5 tra Settimo e Volpiano, caccia ai due conducenti fuggiti dopo l’incidente

La Procura indaga per omicidio stradale: ovetto sbalzato fuori, testimoni già sentiti

Neonata morta sulla A5, ombre su due auto che avrebbero lasciato la scena senza fermarsi

Neonata morta sulla A5, ombre su due auto che avrebbero lasciato la scena senza fermarsi

La dinamica è ancora un enigma, ma la tragedia è già incisa nelle carte della magistratura. Una bambina di nemmeno tre mesi è morta sabato sera sulla A5, nel tratto tra Settimo e Volpiano, dopo essere stata sbalzata dall’auto sulla quale viaggiava con la madre. La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e fuga del conducente, aggravanti che riguardano almeno due veicoli che, secondo i primi riscontri, sarebbero stati coinvolti nell’accaduto senza fermarsi a prestare soccorso.

Gli interrogativi sono molti, e oggi sul tavolo della Procura ci sono i primi atti raccolti in un fine settimana di rilievi e accertamenti. Sabato sera, intorno alle 20, l’auto guidata dalla madre, una donna di 35 anni, ha iniziato a sbandare, carambolando sulla carreggiata prima di finire fuori strada contro una siepe. Un impatto violento, difficile da ignorare per chi transitava in quel momento. Eppure nei dintorni non è stata trovata nessun’altra vettura danneggiata, nonostante alcuni testimoni riferiscano del coinvolgimento di altri mezzi.

Il cuore dell’indagine riguarda l’ovetto, il seggiolino che avrebbe dovuto trattenere la piccola, nata lo scorso 12 settembre. Anche l’ovetto, come la bambina, è stato trovato sulla carreggiata. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire come fosse posizionato nell’abitacolo, se fosse correttamente agganciato, e soprattutto perché abbia ceduto al punto da venire proiettato fuori dall’auto. Resta inoltre da capire se la bimba sia morta nell’impatto con l’asfalto o se possa essere stata investita da un altro veicolo di passaggio. Nel buio, avvolta in una copertina, una presenza così piccola poteva essere difficilmente visibile.

Gli accertamenti tecnici e i rilievi sul tratto autostradale, condotti dalla polizia stradale tra sabato notte e l’intera giornata di domenica, sono in corso. Gli agenti hanno identificato alcuni automobilisti che percorrevano quel tratto nei minuti precedenti o immediatamente successivi all’incidente. Un aiuto prezioso per tentare di ricostruire una sequenza di eventi che, per ora, presenta troppe variabili e nessuna certezza.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia stradale e i sanitari del 118 di Azienda Zero, oltre al padre della piccola, un uomo di 47 anni originario di Quincinetto, dove la famiglia risiede. I tentativi di rianimazione sulla bimba non hanno avuto esito, e il corpo è stato trasferito all’ospedale di Chivasso. La madre è stata estratta dall’auto e trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Bosco di Torino, dal quale è stata dimessa il pomeriggio successivo. Le sue dichiarazioni, una volta superato lo shock, potrebbero essere cruciali per dare ordine a una dinamica che si è consumata in pochi secondi e ha cambiato per sempre la vita della famiglia.

Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi: un incidente autonomo, una manovra improvvisa di un altro automobilista, un urto laterale, o il passaggio di un veicolo che potrebbe aver colpito la bambina dopo l’impatto. Ogni possibilità resta aperta.

La certezza è una sola: due auto non si sarebbero fermate. E adesso quelle fughe pesano come un macigno sulle indagini per una morte che poteva forse essere evitata.

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