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Cronnaca
07 Dicembre 2025 - 10:40
Due alpinisti travolti da una placca nevosa a Prali: operazioni di recupero estreme tra buio e vento
Un fronte di vento gelido, il buio che cala in fretta e due uomini distesi sulla neve, incapaci di muoversi dopo una scivolata di oltre cento metri. È lo scenario che si sono trovati davanti i soccorritori impegnati ieri pomeriggio sulle Alpi Cozie, a Prali, dove due alpinisti sono stati trascinati a valle dal distacco di una placca nevosa mentre risalivano il canale nord della Gran Guglia. Una corsa contro il tempo che si è trasformata rapidamente in un intervento complesso e rischioso, reso difficile da condizioni meteorologiche che hanno messo a dura prova uomini e mezzi.
L’allarme è scattato attorno alle 16, quando la centrale del 118 ha ricevuto la richiesta d’aiuto: i due alpinisti, travolti dalla massa nevosa, avevano riportato traumi importanti. L’elisoccorso di Azienda Zero è decollato con a bordo anche l’Unità cinofila da valanga, ma già nei primi minuti il vento ha iniziato a rendere impossibile l’avvicinamento alla zona dell’incidente. L’elicottero è stato costretto a lasciare a terra il tecnico del Soccorso alpino e il cane da ricerca circa 300 metri più in basso, costringendoli a risalire a piedi in un terreno ripido e insidioso.
Il peggioramento delle condizioni ha rallentato l’intervento. Solo successivamente una seconda squadra, composta da tre tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, è riuscita a essere elitrasportata in quota, mentre la luce diminuiva e la temperatura precipitava. Le ricerche, condotte passo dopo passo, hanno richiesto prudenza assoluta per evitare ulteriori distacchi.

I due alpinisti sono stati individuati intorno alle 18:30. Uno presentava un sospetto politrauma con fratture, l’altro contusioni diffuse e un iniziale stato di ipotermia. Nel frattempo nuove squadre sono state fatte salire verso il luogo dell’incidente: personale del Soccorso alpino civile, un medico, e operatori del Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Tutto mentre il vento continuava a spazzare la montagna.
Solo verso le 20, durante una breve tregua, l’elicottero — riconfigurato per il volo notturno — è riuscito a portarsi in posizione e a verricellare il ferito più grave, trasferendolo rapidamente in ospedale. Per il secondo alpinista è stata necessaria una soluzione più lenta ma sicura: accompagnato a piedi fino a Pian Littorio, è stato infine recuperato alle 21:30 e portato a sua volta in ospedale.
A Prali resta la testimonianza di un intervento che ha messo in evidenza ciò che spesso si dimentica dietro le cronache di montagna: la professionalità dei soccorritori, la capacità di coordinare più squadre in contesti ostili e l’importanza di decisioni prese con cautela chirurgica quando un errore può costare la vita. Il vento, più della neve instabile, è stato il vero ostacolo della giornata, imponendo manovre graduali e tecniche da manuale in condizioni-limite.
L’episodio lascia un monito chiaro agli appassionati di montagna invernale: in poche ore un itinerario può trasformarsi in un ambiente imprevedibile e pericoloso. Preparazione, valutazioni attente e consapevolezza del rischio non sono mai dettagli, ma strumenti vitali.
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