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06 Dicembre 2025 - 23:46
Quanto conta un minuto sotto la neve? Nelle emergenze in montagna fa la differenza tra vita e morte. È in questa finestra cruciale che, dal 6 dicembre, il Piemonte rimette in prima linea le Unità cinofile da valanga del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese: cani e conduttori resteranno in turno continuativo nelle basi di Cuneo–Levaldigi, Torino e Borgosesia del Servizio Regionale di Elisoccorso di Azienda Zero Piemonte.
Come avviene durante le stagioni invernali, le squadre cinofile opereranno tutti i giorni a supporto degli equipaggi dell’elisoccorso in caso di interventi sanitari in valanga. La presenza h24 su tre basi strategiche consente una risposta più rapida e coordinata su un territorio ampio e frequentato da sciatori, alpinisti e appassionati dello scialpinismo.
Dopo una lunga formazione con i loro conduttori, i cani del Soccorso Alpino sono l’unica risorsa in grado di individuare una persona sepolta sotto la neve quando manca il segnale dell’Artva (Apparecchio di ricerca dei travolti in valanga). Il loro fiuto colma il vuoto lasciato dall’assenza di dispositivi elettronici, un’eventualità purtroppo ancora frequente tra chi affronta il fuori pista senza l’attrezzatura adeguata.
I dati scientifici lo confermano: le probabilità di sopravvivenza di una persona travolta crescono se l’estrazione avviene nei primissimi minuti. Per questo l’autosoccorso da parte dei compagni è decisivo. Non è solo buon senso: su terreno innevato fuoripista avere con sé l’Artva, la sonda e la pala è un obbligo di legge. E rappresenta la prima, concreta linea di difesa. - Artva: per localizzare il travolto - Sonda: per il punto esatto d’interramento - Pala: per uno scavo rapido ed efficace
Le Unità cinofile da valanga restano centrali anche oltre l’ambito ricreativo. Quando eventi di grande entità colpiscono infrastrutture civili, dalla viabilità agli impianti, la capacità di ricerca dei binomi cane–conduttore diventa un presidio fondamentale nella macchina dei soccorsi.
La scelta di garantire turni continuativi a Cuneo–Levaldigi, Torino e Borgosesia rafforza l’intera catena del soccorso invernale. Ma la vera discriminante resta a valle: la cultura della responsabilità. Portare Artva, sonda e pala, saperli usare e rispettare l’ambiente di montagna significa dare al soccorso, cinofilo e sanitario, la chance di fare la propria parte nel momento in cui ogni secondo pesa.
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