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Torino, pestato a sangue sul tram: ventenne in fin di vita per una lite tra ragazzini

Aggredito alle spalle e colpito al volto in piazza Castello, davanti ai turisti delle Atp Finals. Ivan, 20 anni, è stato operato d’urgenza al San Giovanni Bosco. Indagini in corso sui tre sedicenni che avrebbero partecipato al pestaggio

Torino, pestato a sangue sul tram: ventenne in fin di vita per una lite tra ragazzini

Torino, pestato a sangue sul tram: ventenne in fin di vita per una lite tra ragazzini

Una lite nata per futili motivi, un’aggressione brutale e un ragazzo di vent’anni in ospedale con la mandibola fratturata. È accaduto a Torino, nella notte di sabato, in piazza Castello, proprio mentre la zona era gremita di turisti e curiosi accorsi per le Atp Finals. A terra, privo di sensi, è rimasto Ivan, ventenne di origine peruviana cresciuto nel capoluogo piemontese. È stato soccorso e portato in codice rosso prima al Gradenigo e poi al San Giovanni Bosco, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza.

Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe cominciato a bordo del tram 16, dove il giovane viaggiava insieme a un gruppo di amici. Un battibecco, forse una battuta di troppo, un insulto scambiato con un altro gruppo di adolescenti, tutti più giovani. Una volta scesi dal mezzo, in piazza Castello, le parole si sono trasformate in calci e pugni. Ivan sarebbe stato colpito alle spalle e scaraventato a terra, per poi ricevere un violento colpo al volto mentre era già riverso sull’asfalto.

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Il gruppo di aggressori è fuggito subito dopo, lasciando il ragazzo incosciente. Uno dei suoi amici ha chiamato i soccorsi e sul posto è arrivata in pochi minuti un’ambulanza del 118. I sanitari, constatando la gravità delle ferite, hanno disposto il trasporto in urgenza. Dopo un delicato intervento chirurgico, i medici del Giovanni Bosco gli hanno riscontrato una prognosi di circa quaranta giorni. Le sue condizioni, al momento, sarebbero stabili ma ancora delicate.

Intanto, tre sedicenni si sarebbero presentati spontaneamente per raccontare la loro versione dei fatti. Gli inquirenti stanno ascoltando i testimoni e visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella zona per ricostruire con precisione l’accaduto.

Dietro l’ennesimo episodio di violenza giovanile non sembra esserci alcuna ragione particolare. Solo una discussione banale, degenerata in un gesto di ferocia cieca, che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Una scena che si consuma in pochi secondi ma lascia il segno profondo di un disagio sempre più diffuso tra ragazzi sempre più giovani.

Torino, ancora una volta, si ritrova a interrogarsi sulla banalità del male che attraversa le sue strade: basta una scintilla, una parola storta, un’occhiata di troppo. E la vita di un ragazzo finisce in sala operatoria.

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