AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
26 Ottobre 2025 - 17:46
Giustizia fai-da-te sui social: a Torino il “re dei maranza” filma un padre e la figlia
Un nuovo episodio di violenza sui social scuote la rete e solleva polemiche. Protagonista è Don Alì, noto sui social come “il re dei maranza di Torino”, autore di un video che ha provocato sdegno e indignazione. Nel filmato, pubblicato e diffuso su diverse piattaforme, si vede il giovane insieme ad altri due ragazzi mentre accerchiano un uomo, accusandolo di maltrattare bambini, e lo minacciano apertamente davanti alla figlia piccola, visibilmente impaurita.
Visualizza questo post su Instagram
Nel video, Don Alì indossa una tuta nera e si avvicina all’uomo, identificato come un maestro, mentre un amico riprende la scena con il telefono. La figlia dell’uomo, una bambina, è accanto a lui e si stringe alla sua gamba, spaventata. «La prossima volta che ci viene riferito che fai il bullo e maltratti un bambino, questo video diventerà pubblico», dice Don Alì rivolgendosi al padre.
Ma, contrariamente alle sue parole, il video viene pubblicato immediatamente, diventando virale nel giro di poche ore: oltre cinquemila “mi piace”, più di seicento commenti e duemila condivisioni. Il profilo di Don Alì conta oltre 217mila follower, e la diffusione del video — in cui è inquadrata anche la bambina — ha scatenato una valanga di critiche per la violazione della privacy della minore e per il tono intimidatorio delle immagini.
Il caso è stato rilanciato da Riccardo Maria Bruno, influencer con un ampio seguito, che ha condiviso il filmato dopo aver censurato il volto della piccola. Nel suo post, ha chiesto pubblicamente l’intervento delle forze dell’ordine: «Ma le forze dell’ordine non dovrebbero attenzionare questi elementi? Fa vedere anche la bambina».
Bruno ha taggato sotto il video i profili ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, chiedendo che si verifichino eventuali condotte penalmente rilevanti da parte del gruppo di Don Alì, noto per i contenuti aggressivi e provocatori diffusi da tempo sulle piattaforme social.
L’episodio ha acceso un acceso dibattito sul confine tra uso dei social media e istigazione alla violenza, ma anche sull’esposizione dei minori in contenuti pubblici diffusi online senza consenso. Intanto, il video continua a circolare, diventando il simbolo di una deriva digitale sempre più difficile da controllare.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.