Cerca

Cronaca

17enne produceva banconote da 20 euro con “kit del falsificatore”: arrestato nel Canavese

I Carabinieri trovano in casa sua 200 banconote false in fase di stampa e un conio artigianale per modificare la carta filigranata

17enne produceva banconote da 20 euro con “kit del falsificatore”: arrestato nel Canavese

17enne produceva banconote da 20 euro con “kit del falsificatore”: arrestato nel Canavese (foto: il ritrovamento dei Carabinieri)

Un diciassettenne di Strambino è finito nei guai dopo essere stato sorpreso dai Carabinieri della Stazione locale con un vero e proprio laboratorio artigianale per la produzione di banconote false. Il blitz è avvenuto nel tardo pomeriggio del 16 ottobre, quando i militari hanno fermato il giovane mentre viaggiava in motorino, durante un controllo di routine nel centro abitato.

All’inizio sembrava il solito controllo, ma la sorpresa è arrivata quando i Carabinieri gli hanno chiesto di aprire lo zaino. Dentro, nascosto tra i libri e alcuni fogli apparentemente innocui, si trovava un vero “kit del falsario”: un plico contenente un centinaio di fogli formato 21x15 centimetri, sui quali erano stampate fronte-retro due banconote da 20 euro ciascuno. In totale 200 banconote false, ancora da rifinire, per un valore complessivo di 4 mila euro se immesse in circolazione.

Accanto ai fogli, i militari hanno trovato due veline argentate trasparenti contenenti un centinaio di finestrelle con il ritratto della dea Europa, destinate a imitare la filigrana e a dare un tocco di realismo alle banconote. Nello zaino c’erano anche una taglierina di precisione, un righello con binario per il taglio, pennarelli per la rifinitura e perfino un conio costruito “ad arte” per incidere e modificare la carta filigranata. Tutto era pronto all’uso: bastava solo ritagliare le banconote e “spendere” il risultato del suo piccolo laboratorio domestico.

Durante la perquisizione personale, sono state rinvenute anche alcune banconote false già completate, segno che il ragazzo aveva probabilmente già sperimentato la sua produzione. A quel punto i Carabinieri, sospettando che ci fosse altro materiale, hanno deciso di estendere la perquisizione all’abitazione del giovane. In casa, tuttavia, non sono stati trovati altri attrezzi o fogli stampati. Soltanto una bustina di plastica con mezzo grammo di marijuana, anch’essa sequestrata.

Il diciassettenne è stato arrestato in flagranza di reato, gravemente indiziato di “falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate”, reati previsti dal Codice penale. Su disposizione della Procura per i Minorenni di Torino, il ragazzo è stato collocato in permanenza domiciliare. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino ha ricordato che il provvedimento è stato emesso nell’ambito delle indagini preliminari e che nei confronti del giovane vige, come per tutti, la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

Secondo gli inquirenti, il materiale sequestrato dimostra che il ragazzo era in grado di riprodurre interamente banconote false, seguendo un processo completo: dalla stampa al ritaglio, fino alla rifinitura con l’applicazione delle finestrelle argentate. Le indagini dovranno ora chiarire se il minore agisse da solo o con la complicità di altri soggetti, magari coinvolti nella distribuzione delle banconote contraffatte.

L’episodio ha sollevato interrogativi su un possibile giro di denaro falso tra i giovani del Canavese. Non sarebbe infatti il primo caso: poco più di un anno e mezzo fa, un ragazzo di Ivrea era stato denunciato per aver speso banconote false da 50 euro in alcuni negozi di via Dora Baltea. Allora si parlava di un “ragazzo con la faccia d’angelo”, che nessuno avrebbe mai sospettato, e le indagini si erano poi concentrate su adulti che avrebbero potuto fornirgli il denaro contraffatto.

Ora il nuovo episodio di Strambino riaccende l’attenzione sul fenomeno, che sembra assumere caratteri sempre più preoccupanti, con adolescenti attratti dal fascino di un “guadagno facile” e da una criminalità che, anche se improvvisata, resta un reato grave.

Insomma, da Strambino a Ivrea, il Canavese sembra diventato il set di un piccolo Breaking Bad della contraffazione: stavolta però non si tratta di droga sintetica, ma di euro stampati in casa, con carta, stampante e un po’ di incoscienza giovanile.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori