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Cronaca
21 Ottobre 2025 - 17:18
Torino: rissa con mazze chiodate sotto gli occhi dei residenti
Ancora sangue a Barriera di Milano, nel quartiere nord di Torino dove la tensione sociale e il degrado urbano continuano a intrecciarsi in una spirale difficile da spezzare. L’ultimo episodio è avvenuto questa mattina nel parco Sempione, uno spazio pubblico che da anni vive un equilibrio fragile tra tentativi di riqualificazione e violenza diffusa.
Secondo le prime ricostruzioni, due uomini di nazionalità diversa si sarebbero affrontati in modo brutale, armati di mazze chiodate, in un duello improvviso e violentissimo che ha sconvolto i residenti. Entrambi i contendenti si sarebbero feriti gravemente durante la colluttazione. I testimoni parlano di “urla e sangue ovunque”, in una scena che ha lasciato attoniti i passanti e chi, affacciato dai balconi, ha assistito impotente allo scontro.
Sul posto sono intervenute le gazzelle dei Carabinieri e il personale sanitario del 118, che ha agito con rapidità nonostante la situazione caotica. Uno dei due uomini, in gravi condizioni, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, mentre l’altro è riuscito a fuggire dal parco, ferito e con il volto completamente insanguinato. Le indagini sono in corso per rintracciarlo e chiarire le cause della violenta lite, che potrebbe avere origini personali ma che si inserisce in un contesto di insicurezza crescente nella zona.
L’episodio ha immediatamente riacceso il dibattito politico sulla condizione del quartiere Barriera di Milano, una delle aree più problematiche della città, spesso teatro di risse, spaccio e microcriminalità. La capogruppo di Fratelli d’Italia, Verangela Marino, ha diffuso un post durissimo sui social, chiedendo conto all’amministrazione comunale del ritardo nella riqualificazione del parco e delle aree limitrofe: “Abbiamo notizie del noto investitore che dovrebbe riqualificare questa parte di territorio? Per quanto tempo i residenti di questo quartiere devono continuare ad assistere a scene vergognose come queste?”.
Marino ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine e agli operatori sanitari, che anche questa volta hanno riportato la calma in condizioni estremamente difficili: “Ringraziamo enormemente i Carabinieri e il personale sanitario che, anche oggi, in condizioni critiche, hanno svolto il loro lavoro in maniera eccellente e professionale”. Ma le domande rimangono, e il tono del suo intervento denuncia l’esasperazione di una comunità che da troppo tempo si sente abbandonata e senza risposte concrete.
Nel mirino dell’opposizione finisce l’assessorato alla Sicurezza, accusato di inerzia e mancanza di visione. “Se in quel momento fossero transitate famiglie con bambini e qualcuno fosse stato coinvolto, chi avrebbe ripagato queste famiglie dell’accaduto?” scrive Marino, chiedendo al sindaco di comunicare “la data di inizio dell’abbattimento e della riqualifica dell’area”.
Il parco Sempione, un tempo pensato come spazio verde per famiglie e anziani, è da anni al centro di segnalazioni per degrado, bivacchi e violenze. Le forze dell’ordine effettuano pattugliamenti frequenti, ma la presenza di soggetti socialmente fragili, tossicodipendenti e gruppi di spacciatori continua a rendere difficile un controllo stabile del territorio.
La città, da parte sua, aveva inserito la zona tra gli interventi prioritari del piano di rigenerazione urbana finanziato anche con fondi PNRR, ma finora il percorso è rimasto fermo alla fase progettuale. Tra iter burocratici, ricorsi e rallentamenti amministrativi, gli annunci non si sono ancora tradotti in cantieri reali.
Nel frattempo, i cittadini chiedono sicurezza e una presenza costante delle forze dell’ordine, ma anche soluzioni strutturali: illuminazione potenziata, videosorveglianza, interventi sociali e la restituzione del parco a un uso pubblico sicuro. L’episodio di oggi è l’ennesimo segnale di un quartiere che si sente ai margini, dove la rabbia e la paura rischiano di soffocare ogni tentativo di rinascita.
Torino guarda a Barriera di Milano come a un banco di prova: se la città riuscirà a riportare la normalità in questa zona, potrà davvero parlare di rigenerazione. Ma finché le notizie racconteranno risse a colpi di mazze chiodate in pieno giorno, la distanza tra le promesse e la realtà continuerà a pesare come una ferita aperta.
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