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Cronaca

Raccordo della Falchera in tilt: rimorchio di un tir si ribalta tra A4 e tangenziale

Carico di tubi di cemento nei campi; rimozione complessa, code e chiusure tra A4 Torino-Milano e tangenziale

Raccordo della Falchera

Raccordo della Falchera in tilt: rimorchio di un tir si ribalta tra A4 e tangenziale

Mattinata di caos sulla rete autostradale torinese. Un rimorchio carico di tubi di cemento si è ribaltato sul raccordo della Falchera, nel punto di innesto tra l’autostrada A4 Torino-Milano e la tangenziale nord, paralizzando per ore la circolazione. Il mezzo pesante, diretto verso la tangenziale, ha perso stabilità durante la curva e si è rovesciato su un fianco, riversando il carico nei campi adiacenti alla carreggiata. Fortunatamente nessun altro veicolo è rimasto coinvolto e non si registrano feriti, ma le ripercussioni sul traffico sono state immediate e pesanti.

Secondo le prime ricostruzioni, il tir stava affrontando la curva di raccordo quando il rimorchio, probabilmente sbilanciato dal peso del carico, si è inclinato fino a ribaltarsi. I tubi di cemento, rotolando fuori dalla sede stradale, hanno invaso un terreno agricolo, evitando per pochi metri la carreggiata opposta e una possibile tragedia.

Le conseguenze sulla viabilità sono state significative. Il raccordo della Falchera è uno snodo strategico per il traffico in entrata e uscita da Torino, e anche una parziale interruzione in quel punto può provocare effetti a catena. Le code si sono estese per diversi chilometri, con rallentamenti sensibili sia in direzione Milano sia verso la tangenziale.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia stradale di Torino-Settimo e gli ausiliari Itp, impegnati nella gestione dinamica delle chiusure e nella canalizzazione dei flussi veicolari. Le operazioni di recupero si sono rivelate delicate: la rimozione di un rimorchio pesante, piegato su un fianco e con il carico disperso, richiede mezzi speciali e manovre millimetriche per evitare ulteriori danni o incidenti.

«La priorità — spiegano gli operatori — è garantire la sicurezza di chi lavora sul posto e degli automobilisti. Solo dopo si pensa alla riapertura completa del traffico». Per questo motivo i tecnici hanno proceduto per fasi, liberando progressivamente la carreggiata e riaprendo le corsie solo dopo la completa messa in sicurezza dell’area.

La buona notizia è che l’assenza di feriti e il fatto che i tubi di cemento siano finiti nei campi e non sulla carreggiata abbiano evitato un bilancio ben più grave. Resta però l’ennesima dimostrazione di quanto basti un singolo episodio per mandare in tilt la circolazione su arterie così trafficate.

Il raccordo della Falchera, già noto per essere uno dei punti più sensibili del nodo torinese, si è confermato un tratto ad altissimo impatto viabilistico: le operazioni di rimozione e pulizia si sono protratte per ore, con traffico intenso e tempi di percorrenza raddoppiati.

Un incidente fortunatamente senza vittime, ma che richiama ancora una volta l’attenzione sull’importanza di una manutenzione costante dei mezzi pesanti e sulla prudenza nei tratti di raccordo dove anche una minima perdita di controllo può avere conseguenze importanti.

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