Cerca

Cronaca

Schianto con un trattore sulla provinciale 663: muore il ciclista Michele Barberis, 71 anni

Soccorsi in elicottero e strada chiusa per ore tra Saluzzo e Scarnafigi; inutili i tentativi in ospedale.

Vistrorio accende l’elisoccorso notturno: bassa Valchiusella più sicura

foto d'archivio

Un tratto di asfalto fra le campagne cuneesi si è trasformato, nel giro di pochi minuti, nel teatro di una tragedia. Sabato 18 ottobre, lungo la provinciale 663 che collega Saluzzo a Scarnafigi, all’altezza del bivio per Torre San Giorgio, il ciclista Michele Barberis, 71 anni, originario di Moretta, è rimasto coinvolto in un violento impatto con un trattore agricolo. Trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Croce di Cuneo, nonostante gli sforzi dei medici, è deceduto a causa delle gravissime ferite.

Secondo quanto ricostruito nelle prime ore, l’incidente è avvenuto nel pomeriggio, in un tratto molto frequentato della provinciale 663. Barberis, classe 1954, stava percorrendo il rettilineo quando si è verificato lo scontro con il mezzo agricolo. La dinamica esatta resta al vaglio delle forze dell’ordine: gli elementi raccolti serviranno a chiarire posizione dei veicoli, eventuali manovre e ogni fattore che possa avere contribuito all’impatto.

L’allarme è scattato immediatamente. L’équipe sanitaria del 118 di Azienda Zero è intervenuta con ambulanza ed elisoccorso. Le condizioni dell’uomo sono apparse da subito critiche: dopo le prime manovre sul posto, il ciclista è stato elitrasportato al Santa Croce di Cuneo. Purtroppo, nonostante i tentativi di rianimazione e le cure in urgenza, l’uomo è spirato in ospedale.

L'ospedale Sana Croce di Cuneo



Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco di Saluzzo, la Polizia locale e i Carabinieri, che hanno eseguito i rilievi tecnici per ricostruire la dinamica. Per consentire le operazioni di soccorso e l’atterraggio dell’elicottero, la provinciale 663 è stata chiusa al traffico per diverse ore, con riapertura nel tardo pomeriggio.

Questa tragedia richiama, ancora una volta, la fragilità dell’equilibrio tra utenti deboli della strada e mezzi pesanti o agricoli, soprattutto sulle provinciali a scorrimento veloce. Non si tratta solo di numeri o statistiche, ma di vite e comunità toccate nel profondo. Se da un lato è essenziale attendere l’esito dei rilievi per definire cause e responsabilità, dall’altro rimane il nodo della convivenza su arterie spesso prive di margini ampi e spazi di protezione per chi pedala.

Una riflessione che interpella tutti: automobilisti, agricoltori, ciclisti e istituzioni chiamate a investire su segnaletica, manutenzione e percorsi sicuri.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori