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Cronaca

Torino, 14enne precipita dal balcone: trasferita al CTO, è viva per miracolo

Venerdì 17 ottobre 2025, elisoccorso 118 al CTO di Torino. Carabinieri: gesto volontario

Torino, 14enne precipita dal balcone: trasferita al CTO, è viva per miracolo

Torinese, 14enne precipita dal balcone: trasferita al CTO, è viva per miracolo

Un tonfo improvviso, poi le sirene che squarciano il silenzio di un piccolo paese. È accaduto nella mattinata di venerdì 17 ottobre 2025, nella frazione Vauda di Coassolo Torinese, dove una ragazza di 14 anni è precipitata dal balcone di casa. Un episodio drammatico che ha sconvolto la comunità, ma che, nella sua gravità, lascia spazio alla speranza: la giovane è viva, e si trova ora affidata alle cure dei medici del CTO di Torino.

Secondo le prime ricostruzioni, la minorenne si sarebbe gettata volontariamente nel vuoto. Gli inquirenti, giunti sul posto immediatamente dopo l’accaduto, non avrebbero dubbi sulla natura volontaria del gesto, ma le indagini restano aperte per chiarire ogni dettaglio.

I soccorritori del 118 Azienda Zero, insieme ai volontari della Croce Reale, sono arrivati in pochi minuti. La ragazza, gravemente ferita ma cosciente, è stata stabilizzata sul posto prima del trasferimento in elicottero al CTO, dove i medici le hanno diagnosticato una frattura al bacino. Le sue condizioni sono considerate serie, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Venaria Reale, che hanno effettuato rilievi e ascoltato le prime testimonianze. Le autorità mantengono il massimo riserbo, trattandosi di una minorenne, e invitano a rispettare la privacy della famiglia, profondamente provata dall’accaduto.

In paese, la notizia si è diffusa rapidamente, generando sgomento e commozione. La comunità di Coassolo, come spesso accade in realtà di piccole dimensioni, si è stretta attorno ai familiari, offrendo sostegno e silenziosa vicinanza. Nelle ultime ore, molti hanno espresso il desiderio di non lasciare sola la famiglia, segno di un tessuto sociale ancora capace di reagire con umanità.

L’episodio di Vauda riaccende purtroppo il tema, sempre più urgente, del disagio adolescenziale e della fragilità emotiva che colpisce tanti giovani, spesso incapaci di chiedere aiuto o di esprimere il proprio malessere. Gli esperti sottolineano l’importanza di intercettare i segnali di sofferenza e di potenziare la presenza di psicologi scolastici e centri di ascolto dedicati ai ragazzi e alle loro famiglie.

Per ora, la priorità resta la salute della giovane e il sostegno alla famiglia.

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