Cerca

Cronaca

Arrestato per violenza sessuale alla stazione di Ivrea: deve scontare un anno e cinque mesi

Un 36enne egiziano, condannato in via definitiva per aver palpeggiato una ragazza in attesa del treno nel 2021, è stato rintracciato dalla Squadra Mobile in un locale di Zorlesco dove lavorava come cameriere. Ora si trova nel carcere di Lodi

arresto

arresto (foto d'archivio)

È stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Lodi un uomo di origine egiziana di 36 anni, condannato in via definitiva per violenza sessuale. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un decreto di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Ivrea, dopo che l’uomo, nel 2021, si era reso responsabile di un’aggressione ai danni di una ragazza che si trovava sulla banchina della stazione, in attesa del treno.

Secondo quanto accertato, l’uomo si era avvicinato alla giovane approfittando del momento di solitudine e l’aveva palpeggiata più volte, nonostante le proteste della vittima e il tentativo di allontanarsi. Il tutto era avvenuto in un contesto di apparente normalità, in uno spazio pubblico e frequentato, rendendo l’episodio ancora più grave per la brutalità e l’arroganza con cui era stato commesso.

Dopo la denuncia della ragazza e le indagini avviate dalla Polizia di Stato, l’uomo era stato identificato, processato e condannato a un anno e cinque mesi di reclusione, pena confermata in via definitiva.

Venerdì sera, gli agenti della Squadra Mobile lo hanno rintracciato in un locale di Zorlesco, nel Lodigiano, dove da qualche tempo lavorava come cameriere. Nonostante tentasse di mostrarsi tranquillo e collaborativo, sapeva di essere ricercato per scontare la condanna. Una volta identificato, i poliziotti lo hanno condotto negli uffici della Questura, in piazza Castello, dove è stato notificato il provvedimento.

Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto nel carcere di Lodi, dove dovrà rimanere per espiare la pena residua. L’intervento della Polizia rientra nell’attività quotidiana di monitoraggio e controllo del territorio, che mira a rintracciare e assicurare alla giustizia persone condannate in via definitiva e spesso sfuggite per anni all’esecuzione della pena.

Il caso, pur concluso sul piano giudiziario, riporta alla ribalta il tema della sicurezza negli spazi pubblici, in particolare nelle stazioni ferroviarie, luoghi dove episodi di molestie e violenze sono purtroppo sempre più frequenti. Un problema che coinvolge molte città italiane e che richiede, secondo gli esperti, non solo la repressione dei reati ma anche una maggiore presenza di forze dell’ordine e sistemi di videosorveglianza efficaci.

Un’operazione, quella condotta a Lodi, che mostra ancora una volta come le sinergie tra le diverse procure e le questure del territorio possano portare a risultati concreti nel contrasto ai reati contro la persona. L’uomo, ora dietro le sbarre, dovrà scontare la sua pena fino al termine stabilito, per un fatto che nel 2021 aveva suscitato sdegno e paura tra i viaggiatori e che oggi trova finalmente una conclusione di giustizia.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori