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Cronaca
04 Ottobre 2025 - 17:05
Francesco Mina
Aveva soltanto diciassette anni Francesco Mina, un ragazzo pieno di vita, cresciuto tra la campagna e il lavoro nei campi, ultimo di quattro fratelli – Lorenzo, Manuele e Federico – e figlio di Fabrizio Mina, allevatore di bovini di razza piemontese e produttore di formaggi in località Sant’Antonio Giacconi, a Marene. Una famiglia conosciuta e rispettata, che da generazioni lavora la terra con dedizione, portando avanti un’azienda agricola attiva anche a Sampeyre. Francesco dava una mano a tutti, sempre pronto a rendersi utile: tra le stalle, il latte, i formaggi e quella vita semplice che oggi sembra appartenere a un mondo lontano.
La tragedia è avvenuta all’alba, intorno alle 4.50, lungo la strada provinciale 165, in località San Lorenzo di Fossano. Francesco stava tornando a casa a piedi dopo una festa nella frazione di Maddalene. Ventidue chilometri di distanza, un percorso lungo e faticoso, ma – raccontano gli amici – non era la prima volta che il ragazzo decideva di rientrare da solo, a piedi, quando le serate si prolungavano fino a tardi. Forse per orgoglio, forse per abitudine, forse per quella sensazione di libertà che a diciassette anni sembra infinita.
Poco prima delle cinque, una Jeep Renegade condotta da un uomo di 34 anni lo ha travolto. L’impatto è stato devastante: Francesco è morto sul colpo. L’auto, dopo l’urto, è uscita di strada e il conducente, rimasto gravemente ferito, è stato trasportato all’ospedale di Savigliano, dove si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata, anche se non in pericolo di vita.
Secondo le prime testimonianze raccolte dai carabinieri, che stanno conducendo le indagini insieme ai vigili del fuoco e al 118, non si esclude che Francesco fosse già svenuto prima dell’impatto, forse per un malore, e che l’automobilista non sia riuscito a evitarlo nel buio della notte. Un’ipotesi su cui si attendono conferme dagli esami disposti dall’autorità giudiziaria. La salma, composta all’obitorio di Savigliano, sarà sottoposta ad autopsia per chiarire le cause precise del decesso e ogni dettaglio della dinamica.
Nelle ore precedenti, la famiglia aveva vissuto momenti di angoscia e speranza. La zia Marcella, non vedendolo rientrare, aveva lanciato un appello sul gruppo Facebook “Sei di Fossano se...”:
«Cerchiamo Francesco, ieri sera era alla festa di Maddalene ed è partito a piedi per ritornare a Marene alle 3.30 - 4. Ha il cellulare scarico. Chiunque abbia notizie mi contatti».
Poco dopo, il messaggio è stato modificato: «Non serve più, grazie a tutti». Parole che racchiudono tutta la disperazione di una famiglia che, in poche ore, ha visto svanire ogni speranza.
A Marene, la notizia ha scosso tutti. Il sindaco Alberto Deninotti ha espresso pubblicamente il dolore dell’intera comunità:
«A nome dell’Amministrazione comunale, esprimo il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa del nostro giovane concittadino. In questo momento di immenso dolore, ci stringiamo con affetto e partecipazione alla famiglia, agli amici e a tutte le persone che gli hanno voluto bene. La perdita di un ragazzo così giovane lascia un vuoto profondo in tutta la nostra comunità. Marene si unisce nel silenzio e nel raccoglimento, con un pensiero di vicinanza e solidarietà verso chi oggi soffre questa perdita così grande».
Sui social, in paese, nelle campagne, ovunque si respira incredulità. Gli amici lo ricordano come un ragazzo mite, generoso, legato alla sua famiglia e al lavoro. Qualcuno lascia un fiore sulla strada dell’incidente, altri scrivono messaggi commossi: “Ciao Fra, il tuo sorriso non lo dimenticheremo mai”.
Ora tutto è fermo, sospeso. Restano il dolore e le domande, e quella lunga strada che divide Maddalene da Marene, dove la notte si è portata via un ragazzo di diciassette anni, un figlio, un fratello, un amico.
E in quell’alba, tra il silenzio dei campi e le sirene dei soccorsi, si è spenta una vita che avrebbe ancora dovuto cominciare davvero.
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