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Cronaca

Strambino piange Paolo Moretta, 54 anni, colpito da infarto alla non competitiva Ivrea-Mombarone

Marito e papà, stroncato da un malore improvviso. La montagna era una sua grande passione

Strambino in lutto, muore a 54 anni durante una camminata: addio a Paolo Moretta

Il passo si è spezzato all’improvviso tra gli alberi di Bienca. Domenica 28 settembre, durante una camminata non competitiva legata alla Ivrea-Mombarone, Paolo Moretta, 54 anni, di Strambino, marito di Anna e padre di Gloria, è stato colpito da un infarto fulminante. I soccorritori del 118 hanno tentato a lungo di rianimarlo, ma per lui non c’è stato nulla da fare. La notizia ha gettato nello sconforto un’intera comunità, già provata da altri lutti recenti.

Paolo Moretta aveva 54 anni e un passo leggero, di quelli che sanno fare strada senza mai sembrare faticosi. Lo si vedeva spesso lungo i sentieri, con la compagnia di amici e il sorriso di chi sa che la fatica, condivisa, diventa gioia. La montagna era la sua palestra e il suo rifugio: non gli servivano pettorali né medaglie, bastava il piacere di arrivare in cima, di guardarsi intorno e sentirsi parte di qualcosa di più grande.

A Strambino lo conoscevano tutti come lavoratore edile affidabile, uno che non si risparmiava. Il mestiere lo portava a costruire, a rimettere a posto, a dare forma e solidità. Non solo nei cantieri: anche nei rapporti con gli altri aveva la stessa attitudine. Era uno di quelli che sanno esserci, discreti e costanti.

Paolo Moretta aveva 54 anni

La famiglia era il suo centro di gravità. La moglie Anna e la figlia Gloria erano il cuore attorno a cui girava tutto il resto. Le camminate, il calcio, gli amici: nulla aveva senso senza il ritorno a casa, senza la quotidianità che custodiva con orgoglio e affetto.

Aveva un lato solare, quasi contagioso. Chi lo ha frequentato racconta la sua capacità di alleggerire anche la salita più dura, di trasformare un’escursione in una festa, di concludere con un pranzo che diventava rito. Non cercava visibilità, cercava compagnia.

La sua morte improvvisa ha colpito il paese come un fulmine in un cielo sereno. Non solo per la giovane età, non solo per le modalità. Ma perché Paolo Moretta era diventato, senza clamore, parte dell’identità collettiva. Uno che dava colore alle giornate, che sapeva legare la memoria personale a quella comunitaria.

Ora Strambino si ritrova con un silenzio di troppo.

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