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Cronaca

Rapina al Compro Oro: due arresti, un indagato

La vittima bloccata in auto da tre uomini su una Jeep Renegade

Polizia

Polizia (foto di repertorio)

Un pedinamento studiato, un blitz rapidissimo e una fuga a tutta velocità. In pochi secondi, il 1° ottobre 2024, tre uomini hanno rapinato il titolare di un compro oro a Novara, portandogli via uno zaino con dentro una busta contenente circa 7-8 mila euro. Oggi, grazie a un’indagine serrata, due sospettati sono finiti in carcere; un terzo è indagato. Un caso che illumina le vulnerabilità di un settore spesso nel mirino e l’importanza di misure di sicurezza anche fuori dai locali commerciali.

Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Volante, la rapina è avvenuta in corso Torino, a Novara, nel primo pomeriggio del 1° ottobre. La vittima era appena rientrata con la propria auto quando una Jeep Renegade di colore scuro, con tre uomini a bordo, l’ha affiancata. Due di loro sono scesi: uno ha bloccato con forza l’apertura della portiera del conducente, impedendo ogni reazione; l’altro ha aperto lo sportello posteriore sinistro e ha afferrato lo zaino lasciato sul sedile. Dentro, una busta con contanti per una somma stimata tra i 7 e gli 8 mila euro. I tre si sono poi allontanati rapidamente.

Nei giorni successivi, la vittima ha sporto denuncia, spiegando di essersi recata poco prima a Milano, in un “banco metalli”, per consegnare oro usato destinato alla fusione. Proprio da lì – ipotizzano gli investigatori – sarebbe iniziato il pedinamento: la Jeep avrebbe seguito l’uomo dal capoluogo lombardo fino al suo esercizio commerciale di Novara, scegliendo il momento più vulnerabile, quello dell’arrivo e della sosta in strada.

L’attività coordinata della Polizia di Novara ha portato a individuare tre sospettati, residenti tra le province di Pavia e Milano. Venerdì, nei confronti di due di loro – un 20enne e un 35enne, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio – è stata eseguita la misura della custodia cautelare in carcere. Il terzo uomo, 20enne anch’egli con precedenti, è indagato per concorso nella rapina. Tutti restano presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Il racconto della vittima e i riscontri degli inquirenti delineano una tecnica collaudata: individuare l’obiettivo in un luogo sensibile (in questo caso un banco metalli), seguirlo su un percorso interurbano e colpire in un contesto apparentemente ordinario, davanti al negozio, sfruttando la sorpresa e la brevità dell’azione. Un terzo complice, seduto dietro, si sarebbe spostato alla guida della Jeep per garantire un’immediata ripartenza, mentre gli altri due eseguivano il furto con strappo mirato al portavalori improvvisato, lo zaino sul sedile posteriore.

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