AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
28 Settembre 2025 - 12:31
Polizia (foto di repertorio)
Un pedinamento studiato, un blitz rapidissimo e una fuga a tutta velocità. In pochi secondi, il 1° ottobre 2024, tre uomini hanno rapinato il titolare di un compro oro a Novara, portandogli via uno zaino con dentro una busta contenente circa 7-8 mila euro. Oggi, grazie a un’indagine serrata, due sospettati sono finiti in carcere; un terzo è indagato. Un caso che illumina le vulnerabilità di un settore spesso nel mirino e l’importanza di misure di sicurezza anche fuori dai locali commerciali.
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Volante, la rapina è avvenuta in corso Torino, a Novara, nel primo pomeriggio del 1° ottobre. La vittima era appena rientrata con la propria auto quando una Jeep Renegade di colore scuro, con tre uomini a bordo, l’ha affiancata. Due di loro sono scesi: uno ha bloccato con forza l’apertura della portiera del conducente, impedendo ogni reazione; l’altro ha aperto lo sportello posteriore sinistro e ha afferrato lo zaino lasciato sul sedile. Dentro, una busta con contanti per una somma stimata tra i 7 e gli 8 mila euro. I tre si sono poi allontanati rapidamente.
Nei giorni successivi, la vittima ha sporto denuncia, spiegando di essersi recata poco prima a Milano, in un “banco metalli”, per consegnare oro usato destinato alla fusione. Proprio da lì – ipotizzano gli investigatori – sarebbe iniziato il pedinamento: la Jeep avrebbe seguito l’uomo dal capoluogo lombardo fino al suo esercizio commerciale di Novara, scegliendo il momento più vulnerabile, quello dell’arrivo e della sosta in strada.
L’attività coordinata della Polizia di Novara ha portato a individuare tre sospettati, residenti tra le province di Pavia e Milano. Venerdì, nei confronti di due di loro – un 20enne e un 35enne, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio – è stata eseguita la misura della custodia cautelare in carcere. Il terzo uomo, 20enne anch’egli con precedenti, è indagato per concorso nella rapina. Tutti restano presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Il racconto della vittima e i riscontri degli inquirenti delineano una tecnica collaudata: individuare l’obiettivo in un luogo sensibile (in questo caso un banco metalli), seguirlo su un percorso interurbano e colpire in un contesto apparentemente ordinario, davanti al negozio, sfruttando la sorpresa e la brevità dell’azione. Un terzo complice, seduto dietro, si sarebbe spostato alla guida della Jeep per garantire un’immediata ripartenza, mentre gli altri due eseguivano il furto con strappo mirato al portavalori improvvisato, lo zaino sul sedile posteriore.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.